Dopo aver pagato, aspetto… ma quel medico (“coraggio, filiamo!”) non verrà mai. Una segretaria mi prende in carico e mi fa fretta perché prenda un nuovo appuntamento per esami complementari. “Quali esami?” — “Esami… complementari’“Vuol dire un’amniocentesi?”“Si” — “Ma ci si può rifiutare, vorrei parlarne prima con mio marito”. Si presenta allora la dottoressa responsabile delle amniocentesi che, davanti alla resistenza, vocifera in piena sala d’attesa: “Lei è un’irresponsabile, una trisomia 21 è molto pesante, bisogna sapere subito per decidere in fretta.
Stupore, sideramento di fronte ad una decisione medica già presa (l’aborto) senza aver avuto né spiegazioni, né ascolto, né conforto. Riesco a fuggire senza aver preso l’appuntamento (istinto materno animale, istinto di sopravvivenza).
Francesco: Arrivo dopo questa prima battaglia. La mia ignoranza è totale: “Cos’è un’amniocentesi?”. Per fortuna, mia moglie sa molte cose, ha lavorato con bambini con handicap. Telefonate a medici amici per decifrare il resoconto: nostro figlio ha una malformazione cardiaca grave e probabilmente una trisomia 21. L’amniocentesi non può portare possibilità di cura e può uccidere il bambino in un caso su 100 (esperto di statistiche, calcolo che è un rischio cento volte superiore a quello che potrà avere in macchina ogni anno).
Grazie a questi medici amici che ci sanno ascoltare, finalmente piangiamo…
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.94
Sommario
Editoriale
Una scelta difficile di M. Bertolini
Gravidanze a rischio: una scelta difficile
Lo shock della diagnosi prenatale
Ad ogni marzo che passa di F. De Rino
Io non sapevo di
Tecniche di diagnosi prenatale di V. Spinola
Genitori e medici davanti all’annuncio dell’handicap di S. de Kermadek
Agli amici vicini: siate disponibili di A. di Herouville
Associazione La Quercia Millearia
FANHA – Famiglie Accoglienti Nascituri Handicappati
Amare un errore intervista a Patricia Bauer
Rubriche
Libri
Madri Selvagge - Recensione di G. Galeotti
Sostegno psicologicologico in gravidanza, P.L. Righetti
Culla di parole – Come accogliere gli inizi difficili della vita, Lucia Aite Bollati
Hai mutato il mio lamento in danza - Recensione, Emanuela e Giovanni Picchi
Altri articoli
La luna nuova di casa Betania di S. Sciascia
Valeria risponde alla lettera di Monica del n. 93
“Nonno, è così brutto essere diversi?”