Care insegnanti e cari genitori di figli “sostenuti”, lo so, i problemi che avete da affrontare sono già molti ed io ora vengo a chiedervi qualcosa in più. Conosco le problematiche esistenti e le osservazioni che si sentono sono pressoché uguali: “…Andrea passa tanto tempo hei corridoi…”,. “…Luca non viene invitato alle feste di classe…”, “…l’insegnante non sa come prendere mio figlio…”, “…gli altri genitori protestano perché mia figlia disturba in classe…” “…l’orario e i mezzi del sostegno sono insufficienti…”, ecc.
Sono una mamma i cui figli non hanno bisogno di un sostegno “ufficiale”; eppure io e loro vorremmo essere coinvolti nel progetto di integrazione dei bambini disabili.
Vorrei conoscere i compagni disabili dei miei figli, i loro genitori; vorrei essere amica delle loro famiglie. E perché non incontrare almeno una volta all’anno l’insegnante di sostegno? Anche noi altri genitori — che sappiamo così poco di certi problemi — vorremmo essere coinvolti nella vita comunitaria della classe.
Pur sapendo che ci sono delle difficoltà obiettive per entrambe le parti, sono favorevole all’inserimento di bambini diversamente abili per i quali è essenziale la frequentazione e la socializzazione con altri bambini e ritengo che per i nostri figli la presenza di un compagno diverso rappresenti una possibilità enorme di crescita nella solidarietà e nel rispetto della diversità. È un’opportunità che non va sprecata: i nostri figli possono così capire e scoprire che ogni bambino ha doti e valori anche se non sono facilmente visibili.
Se le famiglie dei figli “sani” fossero maggiormente informate e coinvolte, si potrebbero forse evitare dolorose esclusioni (ad esempio feste di classe) o parcheggi nei corridoi oppure eccessive preoccupazioni per le reazioni degli altri genitori da parte dell’insegnante di sostegno.
Cari genitori, non abbiate paura di integrarci nella vostra vita, chiedeteci il nostro aiuto per agevolarvi nel vostro difficile cammino: dateci più fiducia e gli strumenti per capire meglio ed imparare.
Noi vi ringraziamo davvero perché così ci offrite una possibilità preziosa per crescere meglio, noi e i nostri figli.
Huberta, 2005
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.92
Sommario
Editoriale
Un modo diverso di amare di M. Bertolini
Noi Papà
Un padre rivela il dono unico di suo figlio a cura di C. Douillet
La famiglia messa alla prova dalla disabilità di G. A. Braccesi
Smack come bacio di Carlo
Un figlio a sorpresa a cura di S. De Rino
Pazienza, tenacia, anche durezza a cura di S. De Rino
La lotta del padre-cittadino a cura di V. Giannulo
Un mondo da scoprire di E. Orofino
Altri articoli
A.A.A. cercasi genitori di Huberta
Il tempo di un'Ave Maria di C. Tersigni e H. Pott
Vescovi del Sinodo alla giornata di apertura FL di V. Calabresi
Piccolo mio - Testo canzone di G. Fontani
Rubriche
Libri
Dai figli non si divorzia
Separarsi e rimanere buoni genitori, A. Oliverio
L'iniziazione cristiana alle persone disabili Orientamenti e proposte
Pedagogia dei genitori e disabilità, M. R. Dal Molin e M. G. Bettale
Il manuale della buona educazione, P. Dessanti
Il diritto alla vita prima della nascita, R. Guardini