Qui all’Huiling

Carissimi amici
qualche volta, qui all’Huiling, guardando in volto le persone che portano una disabilità mentale e fisica, mi viene spontaneo dire: portate pazienza con me che non vi so rispettare, servire e amare a sufficienza!
È già da nove anni che lavoro in Cina e sento la fatica di tante provocazioni della fatica quotidiana e di tante lotte per i diritti dei più piccoli, ammalati e poveri. Non vi nascondo però che anche i buoni risultati sono tanti. L’organizzazione dove lavoro sta già servendo centinaia di disabili in diverse città della Cina. Moltissime sono le persone che collaborano e in tanti modi, pregando forte, donando il proprio tempo e risorse anche come volontari. Il più bel dono che abbiamo ricevuto all’Huiling è stato l’arrivo di un nuovo missionario, p. Mario Marazzi; ora lui opera in una casa famiglia a poche decine di chilometri da me. Il suo aiuto spirituale, il suo coraggio (ha già 76 anni) e la sua saggezza, illumina tutti noi, incoraggiandoci a operare meglio e con tanto amore soprattutto verso i più deboli. Se riusciamo ad avere questa forza fino all’anzianità, è perché il Signore, con la sua storia di salvezza, passione e risurrezione, ci ha marchiato nel cuore che “Forte è il suo amore per noi e la sua fedeltà dura in eterno” (Sal 116). Sia questo anche l’augurio pasquale più fiducioso e incoraggiante che la Pasqua del Signore, 0ggi e sempre, infonde nei nostri cuori. Fraternamente

P. Fernando


Questo voglio proprio dirglielo

Per ragioni di salute sono stata costretta ad andare in pensione prima del previsto. Il piacere di lavorare è stato fino a poco tempo fa il filo rosso che ha legato fra loro tutte le azioni della mia vita e mi sarà ancora necessario un po’ di tempo per imparare a fare i conti con un nuovo tipo di “imprevedibile” che ogni giorno viene a domandarmi pazienza e abbandono.

Tutto ciò per dirvi che quel che voi fate per i nostri amici disabili e le loro famiglie rappresenta per me una gioia e una consolazione e che la lettura attenta della vostra rivista continua ad essere, anzi è ancor più oggi, un punto fermo della mia vita.

Ho notato alcuni nomi nuovi o quasi nuovi fra i vostri autori e redattori e mi sento grata per l’impegno e la bravura di ognuno di voi. L’ultimo numero mi ha scossa e mi ha costretta ad esclamare: “Questo voglio proprio dirglielo!” Grazie di cuore . a tutte voi!

Maria Ricci


“Grazie per questo figlio”

“Quante volte a noi, genitori di figli disabili, è “scappata” la preghiera: “Perché proprio a me, Signore, un figlio in difficoltà”… Col tempo abbiamo imparato a fare un’altra preghiera: “Questo nostro figlio è la tua volontà per la nostra famiglia, per i suoi compagni di scuola o di lavoro, per gli educatori che lo aiutano a crescere, per gli amici che accettano la sua presenza. Così la fatica distribuita su tante spalle è sopportabile”.

I nostri figli sono esclusi dalla corsa all’efficienza, alla ricchezza, alla bellezza. Qualcuno di loro ha limitata coscienza di essere meno abile dei suoi coetanei eppure esprime in maniera insistente il bisogno di essere accettato ed amato.

Quante volte mio figlio mi ha chiesto: “Mamma mi vuoi bene? Sei contenta di me?”

Ogni volta mi sento un PÒ sconvolta dentro… è difficile dire un sì di cuore. L’accettazione della loro presenza, senza tristezza, senza vergogna di fronte agli altri, senza angoscia per il loro futuro, questo è Dono di Dio senza il quale non c è pace per noi. Dacci. o Gesù, pazienza, coraggio, salute perché possiamo amare nostro figlio veramente, ogni giorno. Dai alla società, cui pur riconosciamo meriti di impegno nei confronti dei disabili, una cultura di non esclusione, perché le persone abbiano occhi nuovi per chi è in difficoltà, non occhi di meraviglia o di commiserazione ma occhi disinvolti, di simpatia.

Forse un giorno anche noi genitori avremo occhi nuovi tanto che potremo pregarti: “Grazie, Gesù, per questo figlio imperfetto perché è l’occasione di crescita e solidarietà per tutti noi”.

Da una mamma Polacca


Henry Bissonnier

Il padre Bissonnier è tornato al Signore il 13 gennaio 2004. Lo ricordiamo ai nostri lettori che hanno letto i suoi articoli su Ombre e Luci.
Professore di catechesi speciale per le persone disabili, conosciuto per la sue opere e conferenze, ha consacrato la vita alla promozione umana delle persone con handicap, alle loro famiglie, agli educatori. Ricordiamo -— fra le sue opere — “LA TUA PAROLA È PER TUTTI Catechesi e disabili” edito da E.D.B.. scritto nel 1998, su richiesta dell’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI. Lo consigliamo ai nostri lettori | desiderosi di imparare un po’ della saggezza di questo grande sacerdote.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.86

Sommario

Editoriale

Un'Italia nascosta di M. Bertolini

Concorso

La chiesa è per tutti?

Non cercare il sale nella minestra di Tea Cabras
L’umana resistenza di Silvia Gusmano
La domenica con i disabili di V. Rossani

Articoli

Perché esiste la disabilità? di J. Vanier
Lo sguardo sulle persone diverse da noi di Redazione
Amministratore di Sostegno di S. Artero
Parla il Giudice Tutelare Intervista di Cristina Tersigni
Lavorare? Sì, grazie! di L. Nardini
Un orribile meraviglioso campeggio di O. Gurevich
Il dente del giudizio e il servizio civile di S. Gusmano
Nuovo istituto di riabilitazione nel Sud di V. Giannulo

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

Il ragazzo che amava Shakespeare, B. Smith
In autobus con mia sorella, R. Simon
Storia dell’aborto, G. Galeotti

Dialogo aperto n. 86 ultima modifica: 2004-06-11T16:35:18+00:00 da Redazione

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