Veramente gentili alla Cooperativa Terra Gaia: “…per essere da noi alle 14 come concordato dovrebbe saltare il pasto, venga un po‘ prima e mangi con noi, cuciniamo bene!”. Contenta, più perché mi sembra il modo migliore per conoscere tutti ed evitare la freddezza di una visita guidata che per altro, parto in macchina affrontando le tangenziali milanesi alla volta di Gessate.
Mi accoglie una persona vestita da cuoco – ovviamente – che inizia subito molto volentieri a rispondere alle mie domande, illustrandomi le foto di presentazione che ornano l’ingresso.
Più tardi, a tavola, l’atmosfera è molto conviviale e fraterna, l’accoglienza è calorosa.
La Cooperativa è nata nell’89 con lo scopo di avviare al lavoro persone con disabilità tali da rendere molto problematico il loro inserimento in un contesto lavorativo tradizionale. Sono partiti in tre amici con la passione per la cucina appoggiandosi ad una piccola struttura a Gorgonzola. Nel 2000 hanno inaugurato questo nuovo capannone moderno e molto bene attrezzato, che hanno acquistato con parziali finanziamenti della Fondazione Cariplo.
Attualmente (nel 2003, ndr) vi lavorano 7 persone di cui, come cuochi, 3 disabili. A Settembre dovranno assumere altre due persone perché apriranno un self Service al piano speriore. Hanno molti debiti da pagare e pensano di poter sfruttare il momento a loro favorevole poiché sono molto competitivi, in grado di differenziare le offerte (dal servizio mensa per le scuole, al catering per i matrimoni più esclusivi), sempre con un rapporto ottimale qualità/prezzo.
Ovviamente io sono interessata soprattutto alle occasioni di lavoro che offrono a persone con difficoltà psico-fisiche. Mi spiegano, allora, che la loro è una cooperativa di lavoro, che deve produrre un reddito ed è soggetta ai vincoli economici di una qualunque impresa. Il personale deve avere un buon grado di autonomia, perché quando si lavora, si lavora. Non è tanto il tipo di handicap che fa la differenza, quanto la gravità dello stesso.
Loro accolgono soprattutto persone segnalate dal SIL, (servizio di inserimento al lavoro) delle ASL. Questo servizio prevede, per chi ne fa domanda, un incontro conoscitivo del soggetto, in cui vengono valutate le potenzialità e le aspettative e poi una serie di stage presso cooperative di lavoro come questa (ve ne sono molte in Lombardia). In questa fase lo stagista (che gode di una borsa-lavoro) e i responsabili della cooperativa sono affiancati dagli psicologi del SIL che valutano i progressi e suggeriscono strategie per superare le difficoltà. Al termine del percorso, che prevede l’inserimento in realtà sempre meno protette, il soggetto sarà in grado di essere occupato in un contesto lavorativo “normale”.
Attualmente i camerieri impiegati nel servizio di catering sono quasi tutti volontari; è auspicabile che, almeno con l’avvio del nuovo self-service, sia possibile inserire qualche disabile più grave.
Elisabetta de Rino, 2003
Abbiamo cercato di contattare la cooperativa Terra Gaia nel gennaio 2023, senza successo. Se qualcuno ne sapesse di più, saremmo lieti di poter aggiornare le informazioni dell’articolo.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 83, 2003
Sommario
Editoriale
Avevo deciso di non amare mio fratello di Sarah
L’arte di chiedere aiuto di David Wilson
Medico, ho imparato a consultare il mio cuore - Intervista con Oleh Romanchuk
Speciale Scuola e Handicap di T. Cabras e C. Tersigni
Una scuola da imitare
Dall’osservatorio scolastico dell’AlAS
Altri articoli
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Prendete e mangiatene tutti di S. Tamberi
Mille pasti al giorno di E. de Rino
“Marahba! Kiffak?” - Fede e Luce a Beirut di V. Camomilla
Comunicazione Aumentativa Alternativa di V. Gallo, A. Bulgheroni
Autismo - 5° Conferenza internazionale di E. de Rino
Lettera a Mariangela e a molti altri di don V. Palmisano