Non mi piace domandare aiuto: è come se io dicessi ad alta voce che sono povero, nel bisogno, un po’ incapace. Ora, io vorrei presentarmi come una persona forte, indipendente e piena di capacità. Mi dico: “È meglio che mi faccia in quattro, che mi affatichi e che salti un pasto”. E tutto questo per non dire: “Ho bisogno di te”. Quanto deve cambiare il mio cuore! Domandare aiuto significa in realtà vivere nella solidarietà, sviluppare lo spirito di comunione, stare bene con gli altri. Dunque, accetta di abbassarti un poco. Non essere onnipotente, troppo capace; non avere paura di diventare povero, di aprire le mani e soprattutto sii semplice. La tavola è una buona scuola per imparare a domandare. E il posto migliore per stare attento agli altri. Cerchi il ketchup.
Prima di tutto guarda dove sta la bottiglia rossa, poi chiama la persona più vicina: “Elena!”. Lei ti guarda. È il momento di dire: “Elena mi passi il ketchup, per favore”. Ciò crea un legame ed è un legame magico!
E tremendo dire: “Sono inutile”. Mentre si dice questo, la comunione si spezza. Chiedi aiuto e tuo fratello cresce: “Tu hai bisogno di me!!!”. “Posso fare qualcosa per te?!!! È magnifico!!”. Un piccolo accorgimento: non togliere la libertà a colui al quale tu domandi. Se si sentirà colpevole per aver detto “no” significa che c’è stato qualcosa di mal posto o mal detto nella tua domanda. Devi essere il più semplice possibile: “Potresti darmi una mano, per favore?” Penso al mio vecchio papà: “Puoi darmi un momento di attenzione, oppure la tua pazienza è esaurita?”
– David Wilson – Sacerdote, dell’Arca “Le Tre Fontane” (Francia)
(Da: Alleluja Arche – n. 28/2003)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 83, 2003
Sommario
Editoriale
Avevo deciso di non amare mio fratello di Sarah
L’arte di chiedere aiuto di David Wilson
Medico, ho imparato a consultare il mio cuore - Intervista con Oleh Romanchuk
Speciale Scuola e Handicap di T. Cabras e C. Tersigni
Una scuola da imitare
Dall’osservatorio scolastico dell’AlAS
Altri articoli
Uscire dal guscio - Un laboratorio speciale di N. Schulthes
Prendete e mangiatene tutti di S. Tamberi
Mille pasti al giorno di E. de Rino
“Marahba! Kiffak?” - Fede e Luce a Beirut di V. Camomilla
Comunicazione Aumentativa Alternativa di V. Gallo, A. Bulgheroni
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Lettera a Mariangela e a molti altri di don V. Palmisano