Passeggiano nel cortile del Centro, mano nella mano. Sembrano molto felici, come se non temessero niente al mondo. Pascal e Nathalie si conoscono da tanto tempo: si amano e sperano, un giorno, di vivere in coppia, di potersi sposare, forse. Ma nello stesso tempo questo pensiero fa loro un po’ paura. Nathalie mi confida: “Quando vedo Francoise (un’amica del Centro) lei sta male con i suoi due bambini, piange spesso, è sgridata…
Io non credo che saprei occuparmi di un bambino. Non avrei il coraggio di tenerlo per tanto tempo tra le braccia. Se poi cade… Ci sarebbero altre persone ad occuparsene. E questo non va bene… Pascal, lui sì potrebbe occuparsene perché sa fare un mucchio di cose. Sì, ma quando lavorerà sarà troppo stanco”.
Pascal continua: “Io ne ho parlato con Rosa-Maria (un’assistente sociale) e anche con Silvia (un’infermiera). Loro ci hanno spiegato bene tutto…l’amore, il matrimonio, i bambini. Loro rispondono bene a tutte le nostre domande. Ma io so che tutto questo non è importante. Io conosco un ragazzo che va con tante ragazze, non è un ragazzo serio. A me non piace questo modo di fare. Io farò come vorrà Nathalie”. La guarda. “Mi piace parlare con lei e tenerla tra le mie braccia. Non ho mai conosciuto nessuno come lei”.
Se ne vanno a braccetto. Lui l’accompagna a casa e poi ritorna alla sua abitazione. Posso solo stupirmi: dunque è possibile.
Questo affetto profondo che li rende così felici, unito al reciproco rispetto, ma anche, senza dubbio, alla sofferenza per dover fare un cammino così diverso da quanto li circonda e vedono ogni giorno. Come quei piccoli fiori, così fragili ma a volte così resistenti che riescono a spuntare dall’asfalto. Mentre si ascoltano parlare Pascal e Nathalie, si intuisce quanto è preziosa l’educazione che accompagna il disabile, quanto sono preziose le conversazioni che chiariscono, le informazioni date anche quando non sono facili da formulare, hanno circondato la loro crescita ed il progredire dell’amore. Senza dubbio è questa la spiegazione del mistero: una rete di genitori, amici, professionisti che, pazientemente, ciascuno nelle sue competenze, hanno educato questa coppia di giovani alla vita affettiva e sentimentale.
– A.C., 2003
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.82
Sommario
Editoriale
Quando il silenzio fa rumore di M. Bertolini
Articoli
Veronica e Alessandro si sono sposati di M. M.
Ho diritto anch’io all’amore? di L. M.
Facile preda di Cristiano
Il matrimonio tra sogno e realtà di A. C.
Sono una mamma adottiva a distanza La mamma di Roberta
Una scelta difficile di Girolamo
Traumatizzata di una mamma
Vita sessuale per quale amore di S. Lacroix
Non esitate a parlarne presto di M. O. Réthoré
Sessualità: il meglio e il peggio di J. Vanier
In casa-famiglia di B. Gautier
Vogliono sposarsi. Cosa decidere? di B. di M.