Più che una struttura direttiva, sono espressione di un metodo di lavoro che sostiene il cammino di crescita delle comunità e dei loro membri. Nascono dalla coscienza dell’importanza di lavorare insieme per un progetto comune, sia quello di un’incontro, di un week-end o di un incontro nazionale.
Ritrovarsi regolarmente
È importante che i membri di una équipe si incontrino regolarmente, cominciando la riunione ad un’ora fissata e sapendo quanto tempo durerà. Più le persone vengono da lontano più questa regola è indispensabile.
Prevedere tre momenti
È bene seguire tre momenti durante una riunione d’équipe, nell’ordine ritenuto migliore.
- Un tempo dì silenzio e di preghiera soprattutto per mettersi in ascolto e dare spazio allo Spirito Santo nella realizzazione di progetti non solo nostri.
- Un tempo di lavoro dove si esprima il “sogno” e l’organizzazione. Il primo è un momento in cui ognuno esprime liberamente quello che desidererebbe fare. Sognare è un po’ lasciare che la follia di Dio entri in noi… dire un po’ tutto quello che passa per la testa… E poi un momento di organizzazione. Si decide per un progetto, si pongono delle domande: quando, dove, chi, come? e si vede come rispondervi in modo preciso.
- Un incontro deve avere anche un momento di distensione. È molto portante pranzare insieme, raccontare, per un momento di svago. I visi si no, al trasformano. Sarebbe utile, tanto, riuscire poi a trovare un per l’équipe insieme avere un tempo maggiore per distendersi, pregare sieme e conoscersi meglio perché nuovi progetti nascano al tempo opportuno.
Ruolo del coordinatore
Il coordinatore di una riunione, più che dirigere e impartire ordini, deve ascoltare e stimolare. Certo in alcuni casi dovrà esigere il rispetto di alcune regole che permettono di lavorare. Per esempio: bisogna essere puntuali; le persone: non devono parlare tutte insieme; il tempo degli interventi deve essere limita- to. Spetta al coordinatore creare un certo quadro, un ritmo e proporre meto- di di lavoro. Ma il coordinatore deve ascoltare soprattutto lo Spirito Santo che si esprime attraverso i vari gruppi, le varie persone; deve essere attento ad ascoltare anche chi parla poco e che forse ha molto da dire, non tanto in quantità ma in qualità.
Le decisioni dovranno essere prese per consenso, da una presa di coscienza comune: egli deve essere colui che fa il punto quando sente che si è formato un accordo.
I progetti
È importante per Fede e Luce che nascano dei progetti senza aspettare troppo tempo, perché desideri e bisogni sono numerosi ed anche perché i proget ti danno forza a un gruppo Ognuno può prendere delle responsabilità. Di fronte ai progetti, ci sono due errori da evitare: ritardare il progetto all’infinito, per paura, alla ricerca della realizza zione perfetta finendo poi per non farne nulla. Oppure l’errore di voler realizzare troppo in fretta, senza cercare quello che Dio aspetta da noi, desiderando l’agire. per evitare l’angoscia dell’attesa
La valutazione
È importante che un équipe valuti quanto fatto dopo un incontro, un week end o una messa. L’équipe di animazione si ritrova per chiedersi: è andato bene? l’accoglienza è stata buona? i partecipanti cosa ne hanno tratto?
Sostenere una costante valutazione di ciò che si fa significa permettere il dina mismo del rinnovamento e non rischiare di essere troppo facilmente soddisfatti. oppure di sfinirsi in troppe realizzazioni mediocri.
La fiducia
Bisogna saper aspettare con fiducia anche quando l’équipe non si sente capace di portare a termine un progetto, perché pur essendo piena di desideri manca di dinamismo e di creatività. In questi casi conviene comunque perseverare almeno nella preghiera e nell’incontro, ricordandoci che dove si riuniscono due o tre persone nel nome di Gesù, Gesù è lì presente.
– Jean Vanier, 2003
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.81
Sommario
Editoriale
Che cosa è Fede e Luce di M. Bertolini
Genitori di ragazzi con disabilità
Festeggiamo la nascita di un bambino - Genitori di ragazzi con disabilità di Tommaso
Fede e Luce apre le nostre braccia di genitori di T. M
Non siamo stati soli - di B. Sturiese
Una triste esperienza. Quando tutti si allontanano di C. Brundisinì
Il suo valore - di R. Staforte
Come un tesoro, preghiera di una mamma - di Eufemia
Fratelli e sorelle di ragazzi con disabilità
I fratelli e le sorelle di ragazzi con disabilità - Che pensano? Che provano? di Maria Teresa Rendina
"Ragazzi" e "Amici"
Un autobus chiamato Santa Silvia di Filippo Ascenzi
Cercare di starci su questa barca - di Giulia Galeotti
Come risponderti, Alberto? - di G.
Alla fine medaglie per tutti - di V. C.
Mi trovo bene con tutti - di Giovanni Grossi
Abbiamo raccolto le olive - di Cristina Ventura
Vengo dopo la Messa - di Valentina
Fino all'ultimo respiro - di Vanna
Fede e Luce: un cammino verso la persona - di Antonella B.
I Bambini a Fede e Luce
I bambini a Fede e Luce - Un'esperienza che fa crescere - di Francesca R. Poleggi
Porto i miei figli a Fede e Luce perché... - di Alessandra Zezza
Dario, sei anni, ci parla di Fede e Luce - di V. e M. Giannulo
Rimango incantata - di Cristina Tersigni
Una scuola di vita, non sempre facile - di Huberta
I sacerdoti
La mia esperienza di prete a Fede e Luce - di P. E. Cattaneo
La strada che ci sta davanti - di don M. Bove
La missione del sacerdtote nella comunità Fede e Luce di fra C. Vecchiato
Come si fa Fede e Luce
Come si fa Fede e Luce - Il lavoro in équipe - da J. Vanier
Come far nascere una nuova comunità - di P. Klaus Sarbach
Nuove famiglie: istruzioni - di T. R.
“Responsabilità: Sì o No?
L'ecumenismo a fede e Luce
L'ecumenismo in Fede e Luce - Un dono - di Tony Hulten
Insieme verso una terra di unità - di J. Vanier
Segni di Fede e Luce nel Mondo
Segni di fede e Luce nel mondo - 1454 comunità di 77 paesi - di Lucia Casella
Le comunità Fede e Luce nell’Est Europeo - di Olga Gurevitch
Esperienze di Fede e Luce in Africa - di Maria J. Souto Neves
I deboli e la pace di J. Vanier
Incontri