È una bella giornata di sole, Carlo ed io partiamo prestissimo per raggiungere le montagne della Valtellina. Abbiamo appuntamento con Massimo, operatore dell’associazione «Il Muschio» di Morbegno, nella bassa valle.
Ad Ombre e Luci hanno avuto notizia delle molte attività dei soci, impegnati nel promuovere l’integrazione di persone diversamente svantaggiate o disabili, con una grande attenzione per l’ambiente naturale.
Salendo tra prati e boschi, con l’orizzonte occupato dalle cime dei monti ancora bianche di neve, capisco come la Natura possa avere un ruolo molto importante nella vita e nei pensieri di queste persone.
Il luogo dell’appuntamento è un bellissimo paesino sulla costiera sud delle montagne; si chiama Cadelasso e davvero le case sono tutte di pietra, molte sono ristrutturate e adorne di fiori.
Veniamo accolti da Massimo e Saverio che subito ci conducono nella piccola piazza del borgo a fare le presentazioni. Conosco così Guido, il presidente dell’associazione, che, pur essendo in carrozzina, ha l’aria e la forza di un baldo montanaro. In effetti tutti hanno un aspetto molto «in salute», si vede che passano molte ore all’aria aperta.
In questo momento sono tutti impegnati ad accogliere 70 ragazzini in gita scolastica. Sono stati formati diversi gruppi e c’è chi fa il pane nell’antico forno a legna, chi lavora piccoli oggetti in creta, chi costruisce fischietti o altri strumenti musicali (che funzionano benissimo) con vari «pezzetti di natura»: noci e nocciole, piume, bastoncini o canne. L’attività che ha maggiore successo mi pare sia la costruzione di un misterioso BASTONE DELLA PIOGGIA (speriamo che non serva a far piovere, visto che minacciosi nuvoloni hanno coperto il sole). Queste attività vengono svolte grazie alla collaborazione con l’associazione GEA, che si occupa di psicosintesi educativa.
Le attività che più mi interessano e che sono venuta a conoscere da vicino sono quelle legate all’agricoltura. Il Muschio ha messo in coltura più di 5000 metri quadri di terreno che un tempo era coltivato a vite, ma che negli ultimi 12 anni era stato abbandonato e si era coperto di alberi e arbusti spontanei. Nel ’97 è iniziata la prima fase di disboscamento e sono state messe a dimora 150 piantine di mirtilli giganti. Nel ‘99 è partito un altro impianto di piccoli frutti (mirtilli, more, ribes) in pianura. Nel 2000 è stato impiantato il «Parco dei Frutti Dimenticati» (1500mq). Nel 2001 sono stati messi a coltura altri 2000 mq dove, in rotazione con segale e pomodori, coltivano il grano saraceno.
I ragazzi saranno indipendenti
Visto che il tempo minaccia di peggiorare decido di non attendere la visita guidata con i ragazzi delle scuole e mi faccio accompagnare da Rosy, Davide, Saverio e Massimo a vedere le coltivazioni. I primi tre frequentano il centro con assiduità, partecipando a tutte le attività agricole e fanno tesoro di questa loro competenza acquisita che, integrata con altre informazioni, permette loro di fare da ciceroni veramente brillanti. Seguendo un contorto sentierino nel bosco raggiungiamo il mirtilleto e il parco dei frutti dimenticati. Si tratta di un terreno abbastanza accidentato dove i tre, provvisti di comodi scarponcini, si muovono con passo sicuro. Ci spiegano le varie fasi della lavorazione. Queste piante di mirtilli giganti provengono dal Trentino e sono coltivate con metodo biologico. Esiste un impianto di irrigazione goccia a goccia che viene poco usato. I ragazzi disabili sono in grado di intervenire in tutte le cure culturali così come vengono descritte nella scheda a parte (più in basso – N.d.R.). Uno degli obiettivi dell’associazione è far diventare soci dipendenti i ragazzi che per ora sono fruitori di un servizio.
Dopo la passeggiata torniamo al paese e veniamo accolti da una profumatissima polenta taragna, fatta col mais, il grano saraceno e condita col formaggio locale. Una bontà! Nel frattempo è tornato il sole, infatti i Bastoni della pioggia ne imitano solo il rumore e non la invitano a cadere.
Così in un pomeriggio tornato ridente salutiamo tutti e torniamo a casa. Grazie amici e arrivederci!
Mirtilli giganti
I mirtilli giganti sono quelli che normalmente si trovano in vendita nei negozi e supermercati. Sono di aspetto simile a quelli selvatici, ma sono grossi come piccole ciliegie, le piantine sono più grandi di quelle selvatiche e arrivano ad un metro circa di altezza.
I mirtilli sono riuniti in piccoli grappoli, tipo quelli del ribes, ma più fitti, e maturano scalarmente, obbligando a più interventi di raccolta.
Ogni anno ad inizio Primavera le piante vanno potate, il terreno ai loro piedi va ripulito dalle erbacce e coperto con aghi di pino che abbassano il pH del terreno (i mirtilli amano terreni acidi) e ostacolano la crescita delle malerbe. Tra una pianta e Taltra, però, l’erba cresce rigogliosa e va tagliata con il decespugliatore. Da metà
Giugno circa le piante entrano in produzione e almeno due o tre volte la settimana è necessario raccogliere i frutti che man mano maturano in modo che non ammuffiscano sulla pianta e permettano a quelli più indietro di svilupparsi a loro volta. Ogni pianta produce due o tre chili di mirtilli, che vengono venduti direttamente a gelatai e pasticceri.
Il Muschio Onlus
L’associazione è nata dallo sforzo di persone a vario titolo coinvolte nell’esperienza delle difficoltà legate al vissuto delle disabilità e deH’emarginazione. Il suo principale obiettivo è «fornire un ambiente che possa prevedere forti contenuti socializzanti e formativi con particolare attenzione alle persone disabili».
Nel corso degli anni sono stati avviati molti progetti finanziari a vario titolo, ma tutti accomunati da un forte collegamento col territorio. Il numero dei ragazzi che frequenta il centro non è elevato e può variare a seconda delle necessità.
Solo da quest’anno (2002, N.d.R.) «Il Muschio» si è costituito in cooperativa e si è convenzionato con l’ASL. Fino ad ora le fonti di finanziamento erano le più varie con forte intervento di donazioni di privati. Il ricavato della coltivazione copre solo il 20-30% del bilancio.
Vi lavorano due operatori e i ragazzi frequentano per un numero variabile di ore settimanali dalle 18 di media fino alle 30. Tutto dipende da quello che è necessario fare. Nei periodi di brutto tempo lavorano nel centro diurno a Morbegno, dove si occupano di lavori di cartotecnica. È previsto l’impianto di una serra per la produzione di piantine di mirtilli, cosa che permetterebbe di dedicarsi ai lavori agricoli anche quando piove.
Insomma sono vulcanici. Se volete contattarli (organizzano anche gite turistiche) i recapiti sono:
tel. 0342614099;
e-mail muschio@provincia.so.it;
indirizzo Via V. Bernasconi, 21 – 23013 Cosio valtellino (SO).
Elisabetta de Rino, 2002
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.79 - Il passo sicuro della speranza
Sommario
Editoriale
Abitare la speranza di M. Bertolini
Articoli
Ora la mia vita sta riprendendo forma e colore di Monica
Piccoli in carcere di Brunella
La mia vita come una gioiosa battaglia di A. Jollien
E poi? Cosa sarà di loro? Un amico di F.L.
La casa di Dario di C. Fornari
Il parco dei frutti dimenticati di E. De Rino
Semaforo rosso di P. André Roberti
Per portare frutto
Nuove tecnologie e disabilità
Rubriche
Libri
Onora il padre e la madre, M. Quilici
Cogliere u fiore e consegnarlo alla luce, M.T. Mosconi e E. C. Straluino
Dio mi ama così come sono, M.H. Mathieu