Il libro ripercorre le tappe più significative della comunicazione tra una madre, per natura tenace, e il figlio, nato spastico, dall’indole aperta e curiosa.
Scorre costante, pagina dopo pagina, il desiderio di alleggerire i pesanti intoppi che tale realtà pone inevitabilmente. Confluiscono nel racconto le molteplici esperienze vissute nei centri di terapia, nella scuola, nei contatti sociali e nel volontariato, a proposito della «comunicazione verbale», ma il tutto appare rielaborato in veste creativa e…poetica…Enrico, dall’età di quindici anni, riesce — per trasmissione facilitata — a scrivere versi.
L’Autrice ha inteso riportare sulla carta la propria vicenda familiare, sia per dare una risposta grafica alle inevitabili difficoltà che la questione impone quotodianamente, sia per trasmettere intese e solidarietà ad altri che vivono il suo stesso problema.
D.C., 2002
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.79 - Il passo sicuro della speranza
Sommario
Editoriale
Abitare la speranza di M. Bertolini
Articoli
Ora la mia vita sta riprendendo forma e colore di Monica
Piccoli in carcere di Brunella
La mia vita come una gioiosa battaglia di A. Jollien
E poi? Cosa sarà di loro? Un amico di F.L.
La casa di Dario di C. Fornari
Il parco dei frutti dimenticati di E. De Rino
Semaforo rosso di P. André Roberti
Per portare frutto
Nuove tecnologie e disabilità
Rubriche
Libri
Onora il padre e la madre, M. Quilici
Cogliere u fiore e consegnarlo alla luce, M.T. Mosconi e E. C. Straluino
Dio mi ama così come sono, M.H. Mathieu