Da un po’ di tempo si sente parlare sempre più spesso di Banca Etica. Di che si tratta?
La Banca Popolare Etica (questa è il nome esatto) è sorta tre anni (1999, N.d.R.) fa ad opera di alcune importanti associazioni cattoliche e laiche impegnate nel campo dell’assistenza e della solidarietà, dell’ambiente e della cooperazione sociale e internazionale, del tempo libero, e con l’adesione entusiasta di migliaia e migliaia di altri soci (ad oggi oltre 18.000, tra persone, associazioni, enti religiosi. Regioni, Province, Comuni, altre banche ecc.).

La Banca Etica è una vera e propria banca, ma si distingue da tutte le altre perché garantisce ai suoi clienti depositanti che i loro risparmi verranno utilizzati — anche sulla base delle preferenze da loro stessi indicate — esclusivamente per concedere prestiti a favore di iniziative, associazioni, enti, cooperative o anche altre imprese che, rinunciando al guadagno o comunque al guadagno fine a se stesso, realizzano progetti, in Italia e anche in paesi poveri, a favore di persone disabili e/o disagiate o comunque a favore di una migliore qualità della vita in senso socio/sanitario e assistenziale, ambientale e/o socio/culturale, nel rispetto dei singoli contesti. Inoltre piccoli prestiti o mutui fondiari di importo limitato sono accordati ai soci della banca per specifiche esigenze di carattere familiare (alcuni esempio di realtà finanziate I monaci di Lanuvio e l’associazione Città Futura, n.d.r).

Nel concedere i prestiti vengono valutati soprattutto l’efficacia del progetto e la serietà delle persone che se ne occupano, anche a prescindere dalle garanzie di carattere patrimoniale normalmente richieste dalle altre banche.

Il tutto avviene con criteri della massima chiarezza e trasparenza:

  • Tutti i depositi (conti correnti, certificati, obbligazioni) sono «nominativi» (non esistono depositi «al portatore»).
  • Tutti i prestiti concessi – caso unico in Italia – vengono portati a conoscenza di tutti i soci della banca, attraverso appositi bollettini di informazione, con l’indicazione del nome del beneficiario, importo, modalità del prestito, progetto.
  • Quanto alle «condizioni» va detto che B.E. applica tassi di interesse sia attivi che passivi pressocché uniformi per tutta la clientela (e quindi senza le vistose differenze di trattamento normalmente praticate dal sistema bancario tra grandi e piccoli depositanti, tra grandi e piccoli imprenditori, tra nord e sud del Paese.

In particolare i tassi sui «certificati di deposito» sono oggi pressocché allineati a quelli delle altre banche; i tassi sui finanziamenti sono sensibilmente inferiori a quelle riservate dal «sistema» alla particolare clientela di Banca Etica (e va precisato che, allo scopo di venire incontro alle esigenze di chi ha bisogno di ottenere dai suoi risparmi redditi più consistenti, è nata ETICA S.G.R., come società del Gruppo Banca Etica, che – con apposite alleanze e a partire presumibilmente dal prossimo autunno – curerà la costituzione e la diffusione di Fondi di investimento etici particolarmente selezionati).

Infine, tutti questi aspetti dell’attività della banca vengono controllati da un apposito «Comitato Etico» eletto, come il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Sindaci, dall’Assemblea dei Soci.

In tre anni di attività la Banca Etica – che ha la sede principale a Padova – ha aperto altri cinque sportelli a Roma, Padova, Milano, Brescia, Vicenza ed altri ne aprirà prossimamente. Ha raggiunto 12 milioni di EURO di capitale sociale, 130 milioni di EURO di «raccolta», 70 milioni di EURO di prestiti concessi.

Chi è interessato a diventare socio o cliente della Banca Etica può contattare gli sportelli locali oppure collegarsi con il sito bancaetica.it

Gianni Mazzarotto, 2002

Banca Etica – Una rivoluzione è entrata in silenzio nel mondo della finanza ultima modifica: 2002-06-14T08:40:34+00:00 da Giovanni Mazzarotto

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