Cari amici di Ombre e Luci,
Sono stata abbonata ad “Ombres et Lumière” durante gli anni in cui ero catechista e mi occupavo in particolare di ragazzi molto difficili. Ora sono qui in casa di riposo nei pressi di Rouen da ormai nove anni. Io stessa ho parecchi problemi di salute e mi trovo a confrontarmi con tanti handicap. Le persone anziane quali siamo noi, ne mettono insieme veramente parecchi: gli occhi, le orecchie, la deambulazione e soprattutto la testa…
Alcuni anziani sono abbandonati non solo dalle loro famiglie, ma anche dagli altri ospiti che. evidentemente non trovano alcun interesse per loro. C’è qualcuno che non sa più nemmeno chi è e dove si trova: mi sento spinta proprio verso queste persone più infelici per dare loro quello che posso: uno sguardo di amicizia, un gesto di tenerezza, una parola amichevole.
Che emozione sentirsi dire: “Ti ringrazio perché ti sei accorta di me”. Allora mi rendo conto che ho bisogno di essere aiutata per poter aiutare gli altri e mi abbono di nuovo al vostro giornale.
– V. P., 2001
(Da O. et L. nr. 133)
– Leggi anche: Zio Giorgio
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.
Sommario
La presenza dei piccoli di Mariangela Bertolini
Il lavoro
Cooperativa sociale di A. Mazzarotto
Una cooperativa sul mare Produzione di alta qualità a cura della redazione
Spazio aperto di V. Paoli
Il mio amico Carlo di Beatrice (Trixi) Pezzoli
Quella terza preziosa età
Quella preziosa terza età di V. P.
Zio Giorgio di Nicole Schulthes
Mantenere viva la giovinezza del cuore di Marie Baptiste
«Sto invecchiando» Preghiera antica
Altri articoli
Rubriche
Dialogo aperto
Libri
Non c’è persona più ricca di me, Carla Porrati
Il piano educativo riabilitativo individualizzato per il disabile mentale adulto, Vittore Mariani
La forza dei carattere, James Hillman