Il «Progetto Calamaio» è una iniziativa del Centro di Documentazione sull’Handicap di Bologna. Ideata da Claudio Imprudente nel 1986.
Spiega Claudio Imprudente; «Il suo scopo è creare una ‘cultura’ basata sull’accettazione della diversità, che si può chiamare ‘Nuova Cultura dell’Handicap’, che si antepone ad una ‘vecchia’ fondata sul rifiuto e anche sulla negazione di tali diversità.
Il «Progetto Calamaio» parte del presupposto che l’informazione e la conoscenza diretta contribuiscono a ridurre le distanze, a oltrepassare le barriere dei pregiudizi, a produrre uno scambio fra i giovani e le persone disabili e, attraverso loro, arricchire la società intera.
Per una maggiore documentazione consigliamo ai nostri lettori il libro «PROGETTO CALAMAIO». La cultura della diversità nella scuola” a cura di Sonia Pergolesi e Claudio Imprudente, edito dalla UTET Libreria. È un libro entusiasmante per i valori, le testimonianze e le iniziative proposte.
Per dare un’idea degli incontri fatti nelle scuole secondo il Progetto Calamaio, ecco il tema di un ragazzo, Daniele Galli, della seconda media dell’Istituto Comprensivo di Monticelli d’Ongina dopo una visita di una persona disabile, Francesca.
«Si chiama Francesca ma il suo aspetto non mi turbato per niente. Dopo essere stata presentata, ha iniziato a parlare della sua vita. Mi ha colpito in modo particolare una frase: ha detto che era disposta a ripetere anche mille volte quello che non riuscivo a capire, pur di fare amicizia con noi.
Pronunciata da una persona qualunque, quella frase sarebbe stata del tutto insignificante, ma. detta da Francesca che fa fatica immensa a parlare, mi ha fatto molto riflettere. Stimolata dalle nostre domande ha raccontato la sua triste infazia trascorsa in collegio, dove era emarginata non solo per i suoi problemi, ma anche perché era povera. I ricordi di quel periodo sono prevalentemente tristi, ma Francesca non li vuole allontanare, perché, comunque l’hanno aiutata a maturare.
Ci ha raccontato anche della sua voglia di comporre poesie, nata dal desiderio di fissare i momenti più significativi della sua vita, sia felici che tristi. Abbiamo cercato di spiegare il significato delle sue composizioni. La sua poesia preferita è «Accetto»: parla di tutte le difficoltà con cui deve fare i conti nella sua situazione e che riesce a superare grazie a una profonda fede in Dio».
Un’altra poesia preferita da Francesca è «Posso non posso».
Posso non posso!
San Pedretto, 13 novembre 1986
Tu puoi lavorare,
Mentre io non posso.
Tu puoi correre libero,
Mentre io non posso.
Tu puoi fare mille cose,
Anch’io le posso fare,
anche se in modo diverso.
Tu puoi amare,
anch’io posso amare.
Tu puoi donare,
Anch’io posso donare.
Tu puoi ricevere,
Anch’io posso ricevere.
Io forse posso andare
più lontano di te,
Con la mia fantasia…
Lì
Non c’è limite
che mi può fermare…
– Francesca, 2001
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.
Sommario
La presenza dei piccoli di Mariangela Bertolini
Il lavoro
Cooperativa sociale di A. Mazzarotto
Una cooperativa sul mare Produzione di alta qualità a cura della redazione
Spazio aperto di V. Paoli
Il mio amico Carlo di Beatrice (Trixi) Pezzoli
Quella terza preziosa età
Quella preziosa terza età di V. P.
Zio Giorgio di Nicole Schulthes
Mantenere viva la giovinezza del cuore di Marie Baptiste
«Sto invecchiando» Preghiera antica
Altri articoli
Rubriche
Dialogo aperto
Libri
Non c’è persona più ricca di me, Carla Porrati
Il piano educativo riabilitativo individualizzato per il disabile mentale adulto, Vittore Mariani
La forza dei carattere, James Hillman