8 agosto 1998, ore 8:00, piazzale della chiesa San Giuseppe da Copertino all’Eur. Siamo tutti in trepida attesa: tra poco si partirà per le vacanze estive, destinazione Casar- go, vicino Lecco…
Ha inizio così la mia avventura alla scoperta dei ragazzi disabili.

Stavo attraversando un periodo di «transizione» (a me piace chiamarli così), di passaggio in una fase critica dell ‘adolescenza, difficile, inquieto, stavo rivedendo un po’ tutta la mia vita, i miei rapporti personali, le mie scelte per il futuro.
Qualcuno afferma che in questi casi la cosa migliore è dedicarsi agli altri per trovare la forza di superare le difficoltà.
Padre Giancarlo mi propone di fare questa esperienza di volontariato, e perché non accettare? In fondo cosa avevo da perdere?
Sono partita senza sapere bene che cosa aspettarmi e quale tipo di aiuto avrei potuto dare. Oggi posso dire che se non fossi partita avrei commesso l’errore più grande della mia vita.

Quella di Casargo non è stata una vacanza come le altre, è stato l’inizio di un nuovo cammino di gioia, di umiltà, di crescita sia personale sia spirituale.
Conoscevo a mala pena i ragazzi di Roma e per niente quelli del gruppo di Milano. Sulle prime non nascondo di essermi trovata in difficoltà, non sapevo come si chiamavano, non sapevo in che modo comunicare con loro e mi facevo mille domande, mi chiedevo se avrei resistito dieci giorni in mezzo a persone che ti sfrecciavano davanti, in mezzo a qualcuno che aveva l’hobby di lavare i vetri delle macchine, in mezzo ad altri che non parlavano e non ti guardavano negli occhi.

Con il senno del poi mi sono resa conto che mi ero posta tutte domande inutili. Giorno dopo giorno erano loro a insegnarmi nuovi modi di interagire, uno diverso per ognuno di loro, uno più bello ed emozionante dell’altro.
L’essenziale è invisibile agli occhi scriveva A. De Saint-Exupery, e sono stati proprio loro ad insegnarmelo: che bello riscoprire il valore di un sorriso, la semplicità di un abbraccio, la ricchezza di una lacrima, l’ingenuità di un bacio!
Quando ti diverti dieci giorni passano in fretta e il 18 agosto arriva il momento dei saluti. Lauretta mi si avvicina, mi stringe forte e mi dice: «Non piangere, tu sei il mio pane e burro!» e 18 Francy: «Bimba piange, bimba piange».
Era vero.

Io sempre così forte all’apparenza, così tutta d’un pezzo ero scoppiata in lacrime al momento dei saluti.
E loro mi hanno insegnato anche questo, mi hanno insegnato a non vergognarmi dei miei sentimenti…
E così che sono diventati i miei piccoli principi e io la loro volpe, mi hanno addomesticato…

«Ah!» disse la volpe «piangerò».
«La colpa è tua», disse il piccolo principe, «io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…».
«E vero», disse la volpe.
«Ma piangerai!» disse il piccolo principe.
«È certo», disse la volpe.
«Ma allora che ci guadagni?»
«Ci guadagno» disse la volpe «il colore del grano».

Sono passati quattro anni da quella vacanza, ho frequentato il nostro gruppo assiduamente, non mi sono persa una vacanza, sono cresciuta insieme e grazie a loro.
Ma, cosa più importante, sono diventata una loro AMICA… e adesso Francy mi chiama anche per nome. Se oggi sono una persona migliore è grazie a Viviana, Eugenio, Francy, Lauretta, Felice, Simona, Claudio, Roby, Ludo, Leonardo, Agata, Alessio, Edoardo, Gianni, Paola, Michele, Gabriella, Elisa, Daniele, Germana, Fabrizio, Joey, Anna, Pasquale, Fabietto, Simona, Ilaria e tanti altri ancora.

Claudia Cornacchione, 2002

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.75

Sommario

Editoriale

Vogliamo andare avanti? di M. Bertolini

Autismo e comunicazione facilitata

Come Michele è uscito dalla sua fortezza di T. Rendina
Intervista Francesca Benassi di T. Cabras

Altri articoli

Fotoconcorso: I più piccoli a Lourdes
I miei "Piccoli Principi" di C. Cornacchione
I Condomini Solidali di Tea Cabras
Paola è venuta ad abitare con noi - Comunità Nicodemo di B. Ghislandi e U. Di Carpegna
Sottovento, Un film da vedere di F. Ascenzi
Grazie Ingrid di Paolo Salvini
Handy Cup di Redazione

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

La ragazza porcospino, Katja Rohde

I miei “Piccoli Principi” ultima modifica: 2001-09-27T10:33:04+00:00 da Redazione

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