Il Villaggio Senza Barriere è un vero e proprio piccolo villaggio di soggiorno per persone con deficit, le loro famiglie, amici, giovani, gruppi, obiettori, associazioni… e tanti bambini!
Sì, tanti bambini; ci sono diverse famiglie che donano un po’ del loro tempo, e lo donano con la loro famiglia… i bambini sono spesso «terapeuti» e «animatori» delle situazioni della vita del Villaggio.

Come avete potuto notare non ho parlato di VOLONTARI…questa parola non mi piace, là siamo tutti Amici con la A maiuscola (o almeno ci proviamo), ognuno dona all’altro tempo, Simpatia e Amicizia, due parole che rimbalzano in ogni parete del Villaggio. Sono le parole chiave del progetto e dell’idea del fondatore, Don Mario Campidori. Egli vive da tanti anni la condizione di portatore di deficit, a causa di una malattia, e in lui nacque l’idea di fare qualcosa per e con le persone handicappate. Il suo progetto iniziò nel 1974, circondato da giovani amici intraprendenti. La prima proposta fu quella di dare un’attenzione speciale e di condividere momenti di preghiera e gioco, coinvolgendo tutti. 

Gli incontri avvenivano ogni domenica peregrinando nelle varie parrocchie. Momenti importanti di questo erano e sono tuttora la preghiera (Messa e Rosario), pranzo e intrattenimenti insieme. Quello che avveniva allora avviene tutt’oggi, tutte le domeniche, tranne nei periodi estivi.

Nelle intenzioni di Don Mario c’era il progetto di costruire un Villaggio senza alcuna barriera architettonica psicologica e culturale, dove appunto si poteva condividere momenti insieme.

Villaggio Simpatia e Amicizia - Ombre e Luci n 69

Don Mario Campidori nel Villaggio Simpatia e Amicizia – Ombre e Luci n 69

Don Mario e i suoi amici andarono a Roma sulla tomba di Papa Pio XII affidandosi a lui. Passò poco tempo e arrivarono le offerte… il primo grande miracolo! Grazie a questo si cominciò a costruire in una zona collinare. Inizialmente su un piccolo lotto, fino a creare diversi appartamenti e monolocali, una parte destinata ai momenti di animazione e ritrovo (la zona bar e salone), una per il ristoro, una cappella, una piccola sala giochi per bambini e una per adulti, giardini, una «piazzetta» (la piastra) dove ci si ritrova per i giochi, l’animazione e la preghiera. Qui «padroneggia» la statua di Maria Assunta in Cielo, patrona del Villaggio. La devozione per Maria ha portato a fondare la Comunità dell’Assunta, una comunità riconosciuta dalla Chiesa, che si impegna nella preghiera e nel servizio alle persone portatrici di deficit.

Ma torniamo alla vita del Villaggio…
L’aria che si respira in questo posto fantastico è indescrivibile… è entrata in me all’età di 16 anni, ora ne ho 23, e non mi ha più abbandonato. Quando conobbi il Villaggio ero un adolescente che viveva con ritmi scanditi dalla solita routine, le solite cose, tutto all’ultimo respiro…

Poi casualmente finii al Villaggio nel giugno 1992; ho i ricordi ancora freschi nella memoria. Il mondo dell’handicap fino ad allora, per me, era qualcosa di completamente estraneo…e l’idea di andare là, come accade per la maggior parte delle persone che fanno un’esperienza del genere, era quella di fare il «fioretto» dell’anno. Invece no… Fui inghiottita da quella realtà dal primo momento in cui scesi dall’auto… Il mio primo incontro fu Luca, era in carrozzina, ma muoveva le gambe e trascinando il suo mezzo mi arrivò contro… la testa abbassata, un enorme tovagliolo fissato al collo, il braccio alzato che mi indicava e nel pugno dei fiori sradicati. Al momento non capii, ma quel bellissimo gesto era il suo «BENVENUTA FRA NOI», il dono dei fiori è uno dei suoi gesti più belli!
In quel momento la mia solita vita, scandita dal solito copione, stava prendendo le pagine di nuovi copioni, anche quelli che io consideravo più sgangherati. Pochi minuti più tardi mi imbattei in altri «copioni sgangherati» …e la mia vita si riempì sempre più di quella benzina di vitalità, riserva nei momenti belli e brutti della mia vita.

Il Villaggio è organizzato a turni di 20 giorni nell’estate e a settimane durante le altre festività.
La giornata tipo al Villaggio è scandita da molti momenti insieme. Per chi può la giornata inizia alle 8 con il saluto alla Madonna e le Lodi. Successivamente scatta l’ora dell’abbondante colazione. Più tardi c’è chi va ad aiutare chi ha necessità per alzarsi, chi anima con canti, chiacchiere o giochi, chi prepara la Messa… fino alle 11 quando appunto, per chi vuole, ci si trova in cappella per la celebrazione.

Alle 12,30 circa si pranza, chi nel proprio appartamento e chi nella zona ristoro. Il pranzo viene servito con l’aiuto di TUTTI! Un altro momento importante è l’ANIMAZIONE del pomeriggio e della sera; è per tutti e tutti devono collaborare per la buona riuscita. Tornei, giochi, laboratori di ogni genere, saloni di bellezza, canti e balli mettono sempre un sacco di allegria…anche questi sono bellissimi momenti di condivisione.

Prima di andare a letto, vi è un incontro, una chiacchierata guidata solitamente da Stefano, Massimiliano e Alina (alcuni di quei famosi giovani amici intraprendenti di cui parlavo prima) nel quale si riflette insieme. Poi tutti a letto a «rikarikare» la batteria!

Di cose in questi anni ne sono cambiate tante. Ora c’è il progetto di creare un Villaggio residenziale, dalle idee di quello già esistente. Anche per questo ci si affida alle preghiere. Se il Signore vorrà anche questa idea prenderà forma. Speriamo! Se potete pregate anche voi perché anche quest’opera possa realizzarsi!

di Mascia Lenzi, 1999

Mascia ha 23 anni, abita a Cento in provincia di Ferrara, ed è studentessa di Scienze della Formazione presso l’Università di Bologna

Maggiori informazioni su
https://www.fondazionecampidori.it/

 

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.69, 2000

Sommario

Editoriale

Rosamaria di M. Bertolini

Speciale: La sua vita nelle loro mani

Gli siamo grati per questo di T. Cabras
La sete e l’acqua della speranza di don Marco Bove
“Coraggio Immacolata!” di Pennablù

Articoli

Mettersi in gioco di Silvia Tamberi
A proposito di sentimenti: la recensione a cura di T. Cabras e N. Livi
Villaggio senza barriere di M. Lenzi
Conferenza nazionale sull’handicap di C. C. Barbieri
La sofferenza di J. Vanier

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce

Libri

Il libro di Johann “Io vi ho amati tutti”, Johann Heuchei
Clara va al mare - Recensione, Guido Quarzo

Villaggio senza barriere. Un luogo di accoglienza insolito ultima modifica: 2000-03-27T12:26:59+00:00 da Mascia Lenzi

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.