I pappagalli verdi di cui parla questo libro sono le mine antiuomo che vengono lanciate a migliaia dagli elicotteri in zone di guerra: “dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro. Sembra una farfalla più che un pappagallo”. Scompaiono nell’erba o fra le case dei centri abitati. Camminarci sopra inavvertitamente, toccarle, significa esserne dilaniati, mutilati, oppure morire. Accade soprattutto ai bambini. Dice l’autore: “A me non è mai successo, tra gli sventurati feriti di queste mine che mi è capitato di operare, di trovarne uno adulto. Neanche uno, in più di dieci anni, tutti rigorosamente bambini.” Nel 1999 il “Premio Viareggio Internazionale” è stato assegnato a Gino Strada. Insieme a lui si è voluto premiare l’attività di EMERGENCY, un’organizzazione apolitica e apartitica da lui fondata nel 1994, che ha lo scopo di aiutare le popolazioni civili vittime della guerra. Nel 1997 questo gruppo ha contribuito all’approvazione della messa in bando in Italia della produzione delle mine antiuomo. Quest’anno l’atto è entrato ufficialmente in vigore sul piano internazionale. Ne fanno parte 64 paesi fra i quali purtroppo non ci sono gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.
Gino Strada è un chirurgo ed è impegnato in prima linea: arriva, insieme a colleghi, infermieri e operatori, quando tutti fuggono; organizza ospedali da campo, opera, in certi periodi, giorno e notte, costruisce centri di riabilitazione per le vittime della guerra e delle mine antiuomo, sostiene il reinserimento dei piccoli invalidi in apposite strutture.
Questo libro struggente, scritto senza indulgenze né retoriche, raccoglie gli appunti da lui presi in zone di crisi: racconti di avvenimenti, di situazioni, di persone; ricordi strazianti, emozioni profonde. I suoi vissuti – altrettanti messaggi per noi che viviamo in un mondo che è l’opposto del suo – arrivano con parole semplici e dirette, ampliano la nostra visuale, ci fanno riflettere. Il suo scopo è “che si rafforzi la convinzione in coloro che leggeranno queste pagine, che le guerre tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di coloro che soffrono in silenzio”.
– Redazione, 2000
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.70, 1999
Sommario
Editoriale
Quando la natura fa rivivere di M. Bertolini
Articoli
La ASL va in montagna a cura di H. Pott e N. Livi
Pronto soccorso in una bottiglietta di M. Bartesaghi
Cascina Rossago a cura della Redazione
Il Testardo di R. Leonardi
Dal prato alla parete di T. Cabras e B. Dinale
Il profumo della menta (giardino-terapia) di Nicole e Tea
La città di Leonia di Marco Bersani
Per avere ancora la natura - la nostra parte di H. Pott
Visto con il cuore tratto da "Alleluia-Arche"
Rubriche
Libri
Stramonio, U.Riccarelli
Un angelo canta blu – La vera storia di Cecilia – Recensione, Bianca Maria Bruscagli
Pappagalli verdi – Cronache di un chirurgo di guerra – Recensione, Gino Strada
Itinerari – Guida-annuario dell’accoglienza cattolica in Italia – Recensione
Due videocassette utili per incontri di riflessione e di preghiera
La logica dell'utopia - Quando nacque la Comunità di Capodarco - Recensione, Angelo Maria Fanucci
Cosicomesei - Diario di bordo di un neuropsichiatra infantile - Recensione, Antonella Sapio