Preghiamo per i bambini
che lasciano ditate di cioccolata,
che adorano il solletico,
che saltano nelle pozzanghere e rovinano i pantaloni nuovi,
che rubano il lecca-lecca prima di cena,
che fanno i buchi quando cancellano,
che non trovano mai le scarpe.
E preghiamo per quelli
che fissano lo sguardo sul mondo da dietro il filo spinato,
che non saltellano per la strada con le scarpe da ginnastica nuove,
che non hanno imparato a contare i fagioli,
che sono nati in luoghi dove non andremmo neppure morti,
che non vanno mai al circo,
che vivono in un mondo di ultima classe.
Preghiamo per i bambini
che ci regalano baci appiccicosi e manciate di liquerizie,
che dormono con il cane e seppelliscono il pesce rosso,
che ci abbracciano di corsa e dimenticano i soldi per la merenda,
che sono sempre coperti di cerotti e cantano stonati,
che spremono il dentifricio per tutto il lavandino,
che risucchiano la minestra.
E preghiamo per quelli
che non mangiano mai il dolce,
che non hanno una copertina da trascinarsi in giro,
che guardano i loro genitori mentre loro li guardano morire,
che non trovano il pane da rubare,
che non hanno una stanza da rimettere in ordine,
le cui foto non stanno nel salotto di nessuno,
i cui mostri sono veri mostri.
Preghiamo per i bambini
che il martedì hanno già speso tutta la paghetta,
che fanno i capricci al supermercato e mangiano solo quello che vogliono,
che adorano le storie di fantasmi,
che buttano i vestiti sporchi sotto al letto e non sciacquano mai la vasca,
che aspettano il topolino quando gli cade un dente,
che non vogliono essere baciati davanti ai compagni di scuola,
che a messa non stanno mai fermi e che urlano al telefono,
le cui lacrime ci fanno a volte sorridere e il cui sorriso ci può far piangere.
E preghiamo per quelli
che hanno incubi anche di giorno,
che mangerebbero qualsiasi cosa,
che non hanno mai visto un dentista,
che nessuno vizia,
che vanno a letto affamati e si addormentano con il pianto,
che vivono e si muovono,
ma non hanno una vita.
Preghiamo per i bambini
che vogliono essere portati in braccio
e per quelli che debbono essere portati in braccio per forza,
per quelli con cui non ci arrenderemmo mai
e per quelli cui nessuno dà una seconda possibilità,
per quelli che soffochiamo di attenzioni…
e per quelli che afferreranno la mano che si protenderà verso le loro mani.
Ina Hughes «A prayer for children»
da un opuscolo del Children’s Defense Fund
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.66, 1999
Sommario
Le pagnottelle di S. Giuseppe di M. Bertolini
In casa nostra la cucina è chiusa a chiave di M.Cannavò
La Sindrome di Prader-Willi
La preghiera con Maria Teresa di P. A. Roberti
Dedicato ai bambini: Francesco
Quando mangiare è un problema Intervista con M.O. Rhétoré
A tavolaaa! di T. Cabras
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Libri
Io sono una donna, A. Münch
È Francesca e basta, M. Portolani, L.V. Berliri
Sempre io - Christopher Reeve, C. Reeve
Con Clara siamo in sei, P.Härtling