Per esempio

Leggendo le riflessioni di Jean Vanier su questa particolare maturità ci rendiamo conto che, per come li conosciamo, i ragazzi disabili intellettivi in generale, non sono in maggiori difficoltà ma quasi più pronti di noi ad intraprendere il cammino indicato. Questi ragazzi sanno, infatti, più di noi accettarsi serenamente con i loro limiti, senza porsi traguardi impossibili; sanno dare e ricevere l’amicizia che considerano un bene prezioso, l’unico quasi indispensabile. Si aprono agli altri senza infingimenti e riserve perché non conoscono rivalità e arrivismo. Pochi sanno come loro apprezzare le piccole cose e dimostrare gratitudine per le attenzioni che ricevono.
Se questi modi di essere sono già quasi una loro naturale attitudine non è sbagliato pensare che nell’ambiente idoneo, guidati da persone attente e rispettose delle loro identità, possano a loro modo percorrere il cammino verso quella completezza della persona che Jean Vanier giudica come l’unica valida.
Quasi per un augurio di buon anno lavorativo e per chiarire meglio cosa intendiamo per «luoghi di crescita» qui di seguito parliamo della «Stelletta», laboratorio di ceramica e varie attività.

Eccoci di nuovo in Via della Stelletta dove, oltre al piccolo negozio con la vetrina multicolore, si apre oggi sul lato opposto della piazzetta il laboratorio di decorazione della ceramica e del legno, di decoupage, di stencil. di disegno e di altro ancora. Rispetto a qualche anno fa le attività si sono diversificate a mano a mano che si scoprivano attitudini, capacità e preferenze dei ragazzi che frequentano il laboratorio. È rimasta uguale l’atmosfera che si respira, la luce e i colori della ceramica, la confidenza che lega insegnanti e ragazzi, il piacere di fare, alacremente ma senza affanno, senza preoccupazioni.

«Fare bene le cose sviluppa la mente» ci dice Liliana, la responsabile del laboratorio e questi ragazzi hanno lavorato bene e hanno potuto affinare le loro capacità, mettere il luce quello che sapevano fare meglio.
Per uno è stato il senso del colore, per un altro la capacità di mescolare o di accostare gli smalti tono su tono fino ad ottenere effetti molto belli, due ragazze hanno scoperto di saper disegnare, sia copiando dal vero o da un altro disegno, sia inventando motivi di decorazione originali. «Si sa che su dieci persone tre sanno disegnare» afferma con tranquillità Liliana… «Basta saper riconoscere in ciascuno le sue qualità…». Giovanna ad esempio ha la «qualità» di maestra e da tre anni insegna ceramica ai bambini dell’asilo vicino.
Oggi i ragazzi sono quindici guidati da tre insegnanti. Insieme, hanno superato ostacoli e tentato strade diverse. Insieme, si considerano un gruppo sperimentale, che deve andare verso nuove direzioni. Per il momento, non si introdurranno nuovi ragazzi disabili con i quali si dovrebbe riprendere il percorso dall’inizio. Si progetta invece di assumere altre persone non disabili, di preparazione adeguata, che possano eseguire la decorazione della ceramica secondo i disegni proposti dai ragazzi più ideativi. Una specie di «integrazione alla rovescia, dunque?» chiediamo. «Appunto, proprio così. Abbiamo fiducia nelle possibilità creative di alcuni dei nostri ragazzi, abbiamo sperimentato che gli oggetti disegnati interamente da loro hanno successo di pubblico e quindi non ci resta che aumentare la produzione in questa direzione, per ottenere maggiori entrate fino a renderci autonomi anche finanziariamente».

Dal laboratorio passiamo a visitare il locale con i tre forni per la cottura della ceramica, quello che funge da magazzino e la stanza da pranzo con il lungo tavolo e le panche di legno chiaro, le ceramiche azzurre, le spighe di grano sulle pareti, candide come le lampade e la tenda dell’ampia finestra: sono nuovi ambienti aggiunti nel corso degli anni con il progredire dell’attività.

Ma non si cresce solo sviluppando, anche se nel modo migliore, le capacità di disegnatore o decoratore. Le esigenze dei giovani amici sono tante: alcuni desiderano sentire musica e fare il teatro, altri vogliono migliorare la loro capacità di esprimersi con la scrittura, passeggiare e visitare luoghi importanti. A tutti questi desideri il laboratorio della Stelletta cercherà di rispondere con le attività del pomeriggio dalle 14 alle 16 e con l’aiuto di persone specializzate.

I ragazzi sono cresciuti ma devono continuare a crescere ed il loro cammino verso la maturità esige come per tutti noi, tempi molto lunghi, esperienze e conoscenze diverse, difficoltà da riconoscere e superare quando è possibile.
Si cresce anche attraverso il rapporto equilibrato con gli insegnanti, anzi si cresce insieme. Gli alunni sono gratificati dalla lode meritata, accettano il rimprovero giusto e la correzione ma possono anche tranquillamente dire alla loro insegnante: «Oggi tu sei un po’ nervosa… perché strilli così forte?». C’è anche il ragazzo che non ha trovato qui lo spazio giusto, che non ha potuto accettare il ritmo di lavoro richiesto ed è stato indirizzato dagli stessi insegnanti ad un altro luogo di lavoro dove si è ben ambientato. E c’è Giovanni che da qualche tempo è approdato alla Stelletta. Non lavora la ceramica ma qui ha trovato serenità rendendosi utile in tanti modi: esegue le commissioni, riordina i locali, fa le fotografie, semplicemente ogni tanto si ferma e si riposa tra questi oggetti colorati che gli piacciono tanto.

Ammiriamo l ultima iniziativa: per l’anno santo è in preparazione una guida di Roma illustrata con grande fantasia dai «ragazzi artisti»: Ne siamo affascinati e prendiamo i primi accordi per le future illustrazioni del nostro giornale, mentre Rosa Bianca, una delle studentesse di vecchia data, cerca in archivio con efficienza e rapidità, piccole ceramiche e cartoline ricordo proprio per noi.

Tea Cabras, 1999

La stelletta

SCHEDA INFORMATIVA
1) La Stelletta è una cooperativa sociale del tipo B. (2/3 dei soci sono persone con handicap).
2) Sono soci:

  • tutti i ragazzi disabili lavoratori.
  • 2 membri del personale;
  • alcuni volontari.

I genitori possono essere soci sostenitori.

3) Il personale:

  • 3 maestre per la ceramica;
  • alcuni specialisti per la cultura generale, il teatro ed altre attività;

4) La direzione è composta:

  • dalla presidente Fiumi;
  • dal consiglio di amministrazione (9 persone nominate dall’assemblea dei soci);
  • da un vice presidente;
  • da 3 sindaci.

L’assemblea si riunisce una volta al mese. 5) Il finanziamento:

  • ricavo dalla vendita degli oggetti nel negozio
  • quota versata mensilmente dai genitori (lit. 600.000);
  • borse di lavoro versate dalla Regione, per 1 anno, per chi inizia a frequentare (al momento sono 2);
  • la Regione finanzia, saltuariamente, per il 50% l’acquisto dei macchinari.

per maggiori informazioni:
La Stelletta Piazza Campo Marzio, 44 00186 Roma Tel. 06/69923771

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.67, 1999

Sommario

Editoriale

C’è qualcosa di nuovo di M. Bertolini

Se papà o mamma è disabile

Perché mio papà non può giocare con me? di Monica
Per aiutarlo di R. Massi
Un pò alla volta intervista di Huberta Pott
Hanno avuto un grave incidente
Papà è cieco di M. Caterina

Altri articoli

I nostri grandi amici: Charles del Focauld Disegni: M. Pichard - Testo: R. Olphe - Galliard (0. et L. 122)
Verso la maturità di J. Vanier
Laboratorio “La Stelletta” di T. Cabras

Libri

Una persona vera, Gunilla Garland
Vivere con u nfiglio down, D.e G. Carbonetti
L'abbraccio benedicente H.J.M. Nouwen
Messaggi - Tutte le abilità della comunicazione, AA.VV.

Laboratorio “La Stelletta” ultima modifica: 1999-09-13T06:54:21+00:00 da Redazione

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