Un ’amicizia «impossibile»
Nell’ultimo numero di Ombre e Luci, Olga ha scritto (nel suo stile diretto molto simpatico) alcune considerazioni sull’amicizia a Fede e Luce. Le sue parole dicono tante cose vere e sagge da condividere e da ricordare; inducono inoltre ad altre riflessioni.
Ora le mie parole non vogliono essere una risposta a Olga né una rettifica o un’aggiunta a quanto lei ha detto. Sono piuttosto una riproposta dello stesso tema sotto un’angolatura diversa. La cosa più naturale per me è vedere l’amicizia a Fede e Luce dal punto di vista degli amici (anche se non pretendo di parlare a loro nome).
L’amico, anche il più giovane, che muove i primi passi a Fede e Luce, capisce molto presto che non è solo un aiuto che gli viene richiesto, ma che si tratta piuttosto di una amicizia. Si trova di fronte però ad un’amicizia molto diversa dalla solita, con caratteristiche anche in contrasto fra loro che lo sfidano, in un certo senso, e che non sa lui stesso bene come risolvere.
- L’amicizia si alimenta di spontaneità, di sentimenti istintivi, di ricerca e desiderio di soddisfazione personale profonda…Ma a FL l’amicizia esige anche fedeltà e impegno. A volte si presenta come dovere, dovere anche duro cui è necessario rispondere se si vuole essere persone vere.
- L’amicizia ha bisogno di intimità, di colloqui personali, di rapporti esclusivi, di cerchie ristrette…Ma in FL siamo chiamati a coltivarla anche all’interno di un gruppo spesso numeroso, e siamo spinti dal desiderio che altre persone, ora escluse, vi prendano parte.
- L’amicizia fiorisce in un rapporto paritario, con le persone sullo stesso piano di importanza ma in FL si entra, come dice Jean Vanier, per rispondere ad un appello, al grido, dice Jean, del povero che ha bisogno di aiuto, che ha bisogno della presenza premurosa e comprensiva di un amico. Chi va, dice a se stesso: Sono qui, voglio provare a ricoprire questo ruolo, a essere questa presenza. All’inizio, quindi, questo rapporto è sbilanciato e per di più, quando l’amico assolve bene il suo compito, agli occhi del mondo è considerato «bravo» e viene anche ricolmato di gratitudine e riconoscenza. Difficile allora liberarsi da questa situazione deviante e ritrovare il rapporto paritario che ci guarisce e ci salva.
Mi pare che gli amici sentano abbastanza questi contrasti mentre i genitori in genere li sentono meno: per molti di loro il problema quotidiano e concreto è di non vedere soli e sconsolati i loro figli e domandarsi se ci saranno persone amiche e fidate cui poterli affidare. I ragazzi disabili, apparentemente, non avvertono queste difficoltà, ma sappiamo bene che tanto più è equilibrata e serena l’amicizia offerta tanto più ne godranno nel profondo, come qualcosa che permette, per l’appunto, serenità e crescita.
Se uno, non solo un amico, ma anche un genitore e un ragazzo, si spaventa della difficoltà o è impaziente, può cambiare strada o privilegiare uno solo dei due aspetti in contrasto (dando così vita a un’amicizia «a metà»); ma se uno, toccato nel cuore e nella mente da uno sguardo, una parola, un volto, decide di continuare, anche se lentamente, sulla strada proposta da FL, cosa succede? Succede che genitori, ragazzi, amici, formeranno un piccolo popolo, una unione ricca di vita e di possibilità di crescita.
Lucia Bertolini
Grazie Georges!
Ci sono giunte, quasi contemporaneamente, due notizie importanti per gli amici più «anziani» di Fede e Luce; una triste e una bella.
Il Padre Georges Paquet, che abbiamo avuto per anni a Roma, come seminarista/amico, che viveva da anni in una Comunità per persone disabili da lui fondata, dopo una grave malattia portata con serenità per due anni, è entrato nella casa di Dio. Da li veglierà sui bambini che ha tanto amato e pregherà per tutti noi. Grazie Georges.
Grazie Louis!
Il Padre Louis Sankalé, che è stato per qualche anno assistente spirituale nazionale di F.L. Italia, parroco da più di vent’anni a Marsiglia, è stato nominato vescovo di Cayenne, nella Guyana francese. Continuerà a portare i suoi amici italiani nel ricordo e nella preghiera. Grazie Louis.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.63, 1998
Sommario
Editoriale
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Il melograno
Roberto trova un'altra casa di L. Cusimano
Ora può riposare di M. I. Sarti
Roberto, chi sei? di M. Cusimano
Giorno di festa al Melograno di N. Schulthes
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Catechesi facilitata di Don A. Lonardo
I nostri grandi amici: Maria Teresa di B. Morgand e N. Herrenschmidt
Congresso mondiale dei movimenti ecclesiastici 1998a cura di D. Mitolo
Libri
Hikari – «Una famiglia», O. Kenzabuto