Abbiamo fatto qualche domanda a Marianna, sorella di Benedetta.

Marianna, all’interno di un gruppo tua sorella è subito facilmente individuabile come persona con problemi?
«No, al primo momento Benedetta non si differenzia dagli altri: nell’aspetto è assolutamente normale. Il suo comportamento può generare, forse qualche curiosità. Solo in seguito si comprendono le differenze reali».

Sei d’accordo nel definire limitate le sue capacità intellettuali?
«Sì, sostanzialmente sono d’accordo, ma mi sembra più giusto dire che ha conservato una mentalità piuttosto infantile».

Definiresti di livello normale la sua intelligenza pratica?
«Forse sì, potenzialmente, ma la sua preparazione non è stata sufficiente; Benedetta non è stata stimolata in questo campo come sarebbe stato opportuno e possibile».

Ombre e Luci n. 61 - 1998

Definiresti Benedetta fiduciosa e affettuosa con le persone che la circondano?
«Sì, senz’altro. Non distingue la falsità di chi è male intenzionato e questo può metterla in pericolo, anche perchè è molto molto carina. Benedetta rifiuta solo chi, anche se solo interiormente, non la accetta».

«Com’è bello andar verso la Stelletta in motocicletta!»

Pensi che Benedetta abbia una sensibilità superiore alla media, che possa quindi essere colpita facilmente da una frase o da un gesto sgarbati e che di conseguenza possa rinchiudersi in se stessa?
«Sì, ha una grande sensibilità, ma è anche dotata di un carattere solare, forte. Conosce da sempre la differenza tra lei e noi fratelli. Anche a scuola non ha avuto grosse difficoltà di relazione con i compagni.
Ha frequentato un gruppo scout di Roma con ragazzi di sedici-diciassette anni. Nei primi tempi era entusiasta, ha partecipato ad un campeggio per una settimana. Poi si è accorta di non essere presa in considerazione e ha rinunciato, anche se con fatica.

Ogni tanto ha momenti di ribellione, di aggressività, di collera?
«Sì, succede, soprattutto di collera quando si esplicita troppo la differenza tra lei e noi fratelli (soprattutto con me che sono quasi una sua coetanea). Suffre per mancanza di indipendenza.
I miei genitori tendono a proteggerla molto, a trattarla forse un pò troppo come una bambina e a questo Benedetta si adegua, ma con sofferenza. Diventa aggressiva soprattutto con la mamma quando decide per lei».

Quali attività, lavori, divertimenti, le sono più congeniali?
«Prima di ogni altra cosa le piace comunicare con gli altri: direi che questo le è indispensabile. Ascolta musica, scrive volentieri i suoi pensieri. Da qualche tempo frequenta il l’aboratorio “La Stelletta”, sta scoprendo il senso del lavoro ed è contenta».

Perché è contenta?
«Per l’accoglienza che ha ricevuto, per il modo serio e senza pietismi con cui è guidata, perché l’attività è consona alle sue capacità, perché non deve studiare, perché compie dei progressi evidenti».

Ombre e Luci n. 61 - 1998

Quale sistemazione ti sembra migliore per il suo futuro?
«Penso ad una casa famiglia con persone che sappiano accoglierla, che rispettino il suo modo di essere e dove Benedetta potrebbe stabilire quei contatti interpersonali che le sono indispensabili».
Si legge che nei ragazzi come Benedetta con qualche disabilità e grande sensibilità può nascere la sensazione di essere inferiori, incapaci rispetto ai coetanei, giudicati negativamente e mal sopportati.

Tenderebbero in questo caso a chiudersi in loro stessi con conseguenze anche gravi. Vedi questo pericolo?
«Non lo penso realistico per Benedetta, perché in lei prevalgono la positività e la speranza. Non escludo però che questo possa succedere ad altri con lo stesso grado di disabilità, ma con personalità, storia e ambiente diverso».

a cura di Tea Cabras, 1998

Benedetta, raccontata da sua sorella ultima modifica: 1998-03-04T10:09:02+00:00 da Maria Teresa Mazzarotto

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