È la testimonianza di un metodo e di un atteggiamento umano che hanno come scopo l’aiuto al bambino disabile nel recupero della sua sanità psicofisica. Si rivolge ai genitori, a chi opera nel campo della psicomotricità, agli studenti delle scuole per educatori e a tutti coloro che si occupano dei bambini con disturbi psicologici.
Carlo D’Angelo, che si è formato all’«Institut Superieur de Reeducation Psychomotrice» di Parigi, si avvale dell’orientamento clinico e pedagogico di Viktor E. Frankl e ne condivide e testimonia «la fede incondizionata in un significato incondizionato della vita». Il suo lavoro parte di qui. Esso si basa su un approccio globale alla persona che include la dimensione fisica, psicologica e spirituale.
Quali sono dunque, al di là delle conoscenze tecniche, le qualità emotive e comportamentali del terapista? L’autore ne sceglie e ne approfondisce alcune insieme a noi. tra queste sono di particolare interesse le sue riflessioni sulla qualità dell’ascolto, che è anche qualità dell’osservazione, dell’attenzione, dell’apertura all’altro, senza giudizi e senza pregiudizi. La formazione personale del terapista, dei genitori e degli educatori deve essere indirizzata a una fede profonda nella possibilità di crescita e di miglioramento del piccolo paziente e nelle sue potenzialità.
A partire da questa certezza l’azione terapeutica diviene un atto creativo e originale che congiunge la tecnica alla creatività, la conoscenza di una storia all’intuizione di ciò che accade ed emerge «qui e ora». Attraverso riunioni collettive mensili e incontri quindicinali individuali con i genitori l’autore collabora strettamente con loro. Ha inoltre creato una scuola di formazione per genitori. Si tratta del ripensamento di un itinerario che mira allo sviluppo delle autonomie, alla precisazione del tipo di apprendimento e dei ruoli, all’educazione alla diversità, alla speranza, all’accettazione, all’ospitalità, alla fede, alla vita, alla solidarietà. Ringraziamo Carlo D’Angelo per aver condiviso con noi la sua esperienza, il suo entusiasmo e quella fiducia profonda che il bene fondamentale esistente in ogni persona umana può essere aiutato ad emergere e ad irradiare la sua luce intorno a sé.
N.L. , 1996
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.33, 1996
Sommario
Editoriale
Ai genitori e agli amici di M. Bertolini
Articoli
Lo sconforto emotivo esige comprensione di Redazione
C’è un problema col tuo bambino? di Redazione
Pane, amore e fantasia di Emanuele e Stefano
Comunità alloggio per persone con handicap intellettivo di Redazione
Comunità famiglio di Endine di Redazione
I fornelli di Marta e Matteo di Suzanne Vidon
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Libri
Il mio nome è trappola – La favola di Anna, M. Passet
Oltre l’handicap – Esperienze e proposte a contatto con bambini autistici, C. D'Angelo
Cambiare il cuore, C.M. Martini, A. Elkann