Me lo sento addosso lo sguardo degli altri. Quegli occhi di diffidenza, di curiosità, di timore. Quegli occhi fissi che cercano di decifrare, di capire, mentre io, il mio fratello, cerco di proteggerlo.
Qualche volta c’è chi lo prende in giro… cosa permessa solo a chi gli vuole bene. Aqli estranei NO…
Il mio sguardo diventa feroce.
I bambini sono attratti, sentono l’affi nità della sua anima pura e giocano con la sua pancia, con le sue mani.
Alcuni però mostrano una insistente curiosità e un po’ di paura per quel gigan te (buono) che gli si avvicina presentandosi con la mano tesa.
Spesso rimango felicemente sorpresa dalla disponibilità e dalla sensibilità degli «altri». Gli si avvicinano sorridendo, rispondendo al suo saluto, gli regalano una cara mella. un fiore o solamente un po’ della loro attenzione.
Stefania, 1996
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.56, 1996
Sommario
Editoriale
Care sorelle, cari fratelli di M. Bertolini
Esperienze di fratelli e sorelle:
Dondolando tra l’amore e l’odio
Lo sguardo degli altri
Quando l’amore è mancato
Solitudine nella sofferenza
Finalmente sei arrivata!
Perché non mi capisci
Mi ha insegnato ad amare
Genitori: non fateci arrabbiare
Una sorella agli amici
Fratelli nella notte
Altri articoli
Vieni spirito di vita di Silvia e Monica
Il nostro cammino di Tommaso Bertolini
Essere padrino di Mario di Stefano Artero
Recensioni
Bambino con handicap, J. Levine
Ogni uomo è una storia sacra, J. Vanier
La morte amica M. de Hennezel
Recensione del film "L’ottavo giorno"