A volte è difficile avere una sorella disabile. Bisogna affrontare i sarcasmi, le domande strambe di alcuni e l’atteggiamento sorpreso, addirittura impaurito, di altri. Di altri ancora mi sembra di indovinare le ragioni del silenzio: temono di fare una gaffe. Ma allora, si deve oppure no parlarmi della mia sorellina? È vero che io stessa evito questo tema, anche se so che dovrei allontanare i timori parlando con naturalezza di Clara e delle sue difficoltà.
Ecco ciò che mi sarebbe di aiuto da parte degli amici:
- Non esitate a pronunciare il suo nome, a domandarmi sue notizie. Non per pietà o per dovere, ma soltanto perché è mia sorella e perché è una cosa normale chiedere notizie delle persone che mi sono vicine. Clara deve essere considerata a pieno titolo un membro della mia famiglia. Gioco spesso insieme a lei e con lei passo momenti felici, pieni di gioia. Mi fa molto piacere di potere parlarne.
- Quando venite a casa mia rivolgetevi a lei come a una persona e passateci un po’ di tempo insieme, anche se breve.
- Sono piena di contraddizioni. Quando vedete che sono reticente a parlare di Clara, non insistete. A volte faccio fatica ad accettare ciò che vivo e ho bisogno che ci si occupi solo di me, che mi si lasci il mio spazio.
- Spesso quando esco per andare a divertirmi mi sento in colpa perché so che anche mia sorella desidera avere amici. Proponete ogni tanto di portarla con noi per fare una passeggiata o per andare al cinema. E un modo di imparare a volerle bene, di rasserenarla e di farmi sentire la vostra amicizia.
Datemi qualche consiglio quando vedete che oltrepasso il mio ruolo di sorella e mi trasformo in una mamma chioccia. Aiutatemi a trovare una dimensione equilibrata.
Dall’esterno lo sguardo può essere più lucido e più obiettivo su alcune situazioni.
Per finire voglio dirvi che capisco la vostra difficoltà. Anch’io avevo le vostre stesse reazioni «prima di Clara». E lei che a poco a poco ha trasformato il mio sguardo e il mio cuore nei confronti dell’handicap. Ora il mio compito è fare da tramite fra lei e voi.
– Axelle Menu, 1996
(O. et L n. 108)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.56, 1996
Sommario
Editoriale
Care sorelle, cari fratelli di M. Bertolini
Esperienze di fratelli e sorelle:
Dondolando tra l’amore e l’odio
Lo sguardo degli altri
Quando l’amore è mancato
Solitudine nella sofferenza
Finalmente sei arrivata!
Perché non mi capisci
Mi ha insegnato ad amare
Genitori: non fateci arrabbiare
Una sorella agli amici
Fratelli nella notte
Altri articoli
Vieni spirito di vita di Silvia e Monica
Il nostro cammino di Tommaso Bertolini
Essere padrino di Mario di Stefano Artero
Recensioni
Bambino con handicap, J. Levine
Ogni uomo è una storia sacra, J. Vanier
La morte amica M. de Hennezel
Recensione del film "L’ottavo giorno"