Vogliamo dare una traccia comune per il cammino di catechesi proposto sia agli amici che ai ragazzi disabili interessati a ricevere il Sacramento della confermazione. Questo vuole essere un cammino comune , nella speranza che questa comunanza sia un ulteriore motivo profondo di crescita e condivisione.
- CREAZIONE: la vita come primo dono di Dio. Vita in continua evoluzione e crescita. Da piccolo divento grande. Dal battesimo, cresco verso una più completa unione con il Padre (Ps 139; Mt 6:9-13; Mt 7:25-34).
- NOI SIAMO CHIAMATI a crescere e a portare frutto; a scegliere tra il bene e il male nella famiglia, con gli amici e nella comunità (Ps 1; Me 12:28-34; Le 1:39-45).
- LA NUOVA ALLEANZA: il dono dello spirito attraverso il battesimo (Ps 91; Ger 31:31-34; Mt 3:13-17).
- PER FARE FESTA CON GESÙ (Ps 131), devo essere in pace: riconciliazione (Le 15:11-32; Gv 21:1-14).
- L’EUCARESTIA (Ps 42). Mangiare insieme è una festa per tutti. In un banchetto, Gesù mi dona se stesso (Gv 6:1-15). «Fate questo in memoria di me» (Mt 26:26-29).
Diventare grande vuol dire condividere e testimoniare (Gv 13:1-20). - Gesù è morto e risorto per noi (Ps 23). È tornato dal PADRE. Ci ha lasciato il suo SPIRITO in dono (Gv 19:28-37; At. 1:6-11).
- Siamo stati chiamati per nome a fare parte del POPOLO DI DIO (Ps 122) nella comunità cristiana (Le 24:13-35; At 2:42-48).
- LA CHIESA UNIVERSALE (Ps 149; Gv 15:1-11; At 2:1-13).
- Alla fine del percorso, un incontro sarà dedicato alla preparazione liturgica della confermazione.
Schemi per un incontro
L’incontro degli accompagnatori, nel rispetto dei tempi e delle esigenze di ciascuno, potrebbe svolgersi attraverso il seguente schema:
- Accoglienza.
- Lettura di un testo della scrittura (vedere riferimenti della «traccia»).
- Commento.
- Silenzio.
- Condivisione: come, nella mia vita, sperimento il testo biblico ora ascoltato?
- Silenzio.
- Scambio rispetto alle esperienze altrui: cosa mi ha colpito nella condivisione? Come applicare questa riflessione nella mia vita?
- Preghiera spontanea.
- Saluto.
L’incontro degli amici con i ragazzi disabili potrebbe invece svolgersi attraverso questo schema:
- Canto iniziale.
- Intorno alla Parola (vedere i riferimenti indicati nella «traccia»): attività differenziate.
- Collegamento con la propria vita.
- Formazione alla preghiera e al silenzio.
- Canto finale.
Questi sono piccoli consigli. Sarà importante cercare con il ragazzo un canale di comunicazione. Questa ricerca potrà essere la parte più difficile dell’incontro. Le modalità saranno diverse a seconda delle persone. Dovremo trovare la comunicazione giusta. Per questo, sarà utile il confronto e la verifica con i genitori che conoscono bene il modo di comunicare e di interessare i propri figli. Potremo usare disegno, pittura, collage, musica, danza, gestualità, audio-visivi, ecc. Sarà proficuo per tutti mostrare ai genitori il lavoro realizzato dal ragazzo durante la catechesi con l’amico.
E fondamentale che il ragazzo comprenda che sta partecipando a qualcosa di diverso dal quotidiano, che va al di là della gioia dell’incontro con i suoi amici. Per fare ciò, può aiutare la creazione (dove si farà la catechesi) di un «angolo speciale», dove si potrà porre una statua, un’icona, una candela, un segno del sacro, che, mano a mano che gli incontri procedono, divenga sempre più un luogo di raccoglimento.
Nel caso dei cresimandi con i quali è difficile stabilire un contatto o una comunicazione, la presenza dei genitori diventa essenziale. La loro crescita nella fede e quella degli amici sarà partecipata dal ragazzo. La responsabilità .sacramentale diverrà, in questo caso più degli altri, della comunità.
Perché il lavoro sia continuo e perché la potenza della fede sia maggiormente partecipata da tutti, un incontro settimanale è auspicabile.
E per rendere meno oneroso questo compito, sarà utile, se possibile, mettersi insieme, diversi amici attorno ad una famiglia.
Per la formazione alla preghiera e al silenzio, si richiede una pratica personale degli accompagnatori, perché il loro silenzio interiore e il loro ascolto di Dio nella sua Parola sarà per il ragazzo il segno più vissuto e tangibile della presenza di Dio.
P. Paul Gilbert , 1996
Assistente Spirituale di FL Roma
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.52, 1995
Sommario
Editoriale
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