È un padre che ci parla, un padre che, giunto alla maturità, rivolge il suo pensiero al cammino percorso e si rende conto che questo cammino, passo dopo passo, l’ha portato alla serenità e alla gratitudine di cui oggi è intessuta la sua vita.
E un insegnante di scuola elementare, è il padre di Francesco affetto da grave oligofrenia su base cerebro-patica e da cardiopatia congenita.
Francesco, secondogenito in una famiglia dove ci sono sei figli, ha trentasette anni. Malgrado il grave handicap oggi gode i risultati dell’educazione appassionata e metodica dei genitori, dei fratelli, delle sorelle e degli amici. E relativamente autonomo ed è ben inserito nella famiglia e nel suo ambiente. Ma ce di più: Francesco è diventato il fulcro attorno al quale tutti si muovono e non solo perché è debole e ha bisogno degli altri, ma perché gli altri hanno bisogno di lui; della sua presenza del suo amore, delle intuizioni piene di bontà e di «intelligenza profonda, valori che scaturiscono dal suo intimo malgrado tutti gli impedimenti.
Il cognato dice di lui che «è un personaggio importantissimo nella vita di molte persone, me compreso»… «per chi ha la curiosità di rallentare il proprio tempo per sincronizzarsi con il suo. Per chi in quegli occhi azzurro verde vede un altro mondo con ritmi e tempi completamente diversi». Un mondo che cerca di venire alla luce e di comunicare con chi lo vuole capire. Della realtà e della bontà di quel mondo noi tutti che siamo vicini alle persone disabili, siamo completamente convinti. Ciò che è difficile, a volte, è riuscire a trovare il modo di farlo venire alla luce in mezzo a tanti impedimenti che ostacolano la comunicazione e la serenità di tutti. Gli impedimenti vengono anche da noi. dalle nostre limitazioni. dai nostri errori, dalle nostre fatiche.

Francesco è un esempio che la comunicazione può avvenire. Egli ha una personalità tutta sua, un modo di vivere e di partecipare alla vita di chi lo circonda che è proprio di lui, Francesco. Ma ci ricorda tanti altri disabili mentali in quel suo atteggiamento forte, e in quella volontà, a volte cocciuta, di volersi far capire. di chiedere affetto e di darlo, di gioire della pace quando la sente intorno a sé e di esigerla, anche con violenza, quando questa pace non c’è.
D padre di Francesco racconta tanti episodi della sua vita con grande semplicità. Ricorda il dubbio tremendo al momento della nascita, la diagnosi prima incerta poi sempre più chiara, da grande tempesta», la ribellione. l’affetto della moglie, l’aiuto di un «meraviglioso padre francescano». Ricorda la crescita di tutti, genitori e figli, man mano che la crescita di Francesco e l’esigenza di una educazione costante in un clima di serenità costringevano ognuno a ripensare la propria fede e a renderla concreta giorno dopo giorno. È una storia di difficoltà ma anche di vittorie, di fatiche ma anche di serenità e di gratitudine. E la storia di una famiglia e di un gruppo di amici solidali e vicini.

N.L., 1995

Francesco portatore di handicap sorride alla vita ultima modifica: 1995-06-02T11:14:09+00:00 da Redazione

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