Proviamo un’altra strada? Qualcuno l’ha provata per la nostra rivista, per Ombre e Luci. Al reparto di medicina dell’Ospedale Civile di Gissi (Chieti) un gruppo di persone che ci conosceva e che sapeva, o immaginava, che il bilancio della nostra rivista si regge sempre in pari, ma è sempre dipendente dalla buona volontà di tutti, ha pensato per noi qualcosa di diverso, un’altra strada appunto.
Queste persone hanno deciso che, invece di scambiarsi i regali di Natale, quest’anno avrebbero fatto una colletta per «Ombre e Luci». Così non ci sono stati fra loro i tradizionali pacchetti , ma ognuno ha dato quello che sentiva di dare, e ci ha espresso concretamente la sua solidarietà, la sua stima, e il suo desiderio che Ombre e Luci continui a uscire per raggiungere tutti i suoi lettori. E stata raccolta una grossa somma, quasi settecentomila lire.
Noi immaginiamo all’ospedale di Gissi un reparto di medicina ordinato ed efficiente , una caposala competente e gentile, dei medici e un personale di assistenza attenti ai bisogni dei malati , immaginiamo dei malati pieni di fiducia per chi ha cura di loro; e tutti disponibili al pensiero di tante famiglie di ragazzi disabili sparse per l’Italia dove, nella fatica di ogni giorno, si cerca la serenità e la speranza di riuscire a dare al proprio figlio o alla propria figlia il massimo dell’aiuto possibile. Come è successo tutto questo? Giacomo , un giovane che malgrado le sue difficoltà ci dà un grosso aiuto alla redazione di Ombre e Luci ha fatto con i genitori l’estate scorsa un viaggio in Terrasanta. Era in un gruppo ben affiatato e Giacomo è un ragazzo che fa presto amicizia, che si fa subito voler bene. Ha parlato del suo lavoro a Ombre e Luci e quando è tornato a Roma ha mandato la rivista ad alcuni amici del gruppo. Fra questi c’era la capo sala del reparto di medicina dell’ospedale di Gissi.
Siamo infinitamente grati per il dono; come lo siamo verso tutti coloro che aiutano la nostra rivista, lettori, collaboratori, sostenitori; come lo siamo verso chi da tanti anni ci offre gratuitamente e generosamente l’appartamento dove si svolge il nostro lavoro, quello in Via Bessarione.
Tutto deriva dalla capacità dei nostri amici a non uniformarsi ad una quotidianità monotona e scontata, ma ad aprirsi al nuovo, ad essere disponibili verso gli altri, a provare cose diverse , a fare altri tentativi, a prendere altre strade. Questa è una grossa lezione per noi tutti, ed è una ricchezza interiore che riceviamo con gratitudine e che ritrasmettiamo ai nostri lettori.
– la Redazione, 1994
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.45, 1994
Sommario
Editoriale
Perché ci hai abbandonato? di M. Bertolini
Dio così lontano e così vicino
Mi sentii tradita di una mamma
Ma Lui dov’era? di G. Cosmai
A scuola con Chicco in braccio della mamma di Chicco
La fede è un incontro di J. Lebreton
Altri articoli
L’armadio dei giocattoli di M.C. Chivot
Inaugurazione di Casa Loïc di A. Mazzarotto
La tenerezza di Dio Anonimo brasiliano
Convegno sulla catechesi nell’area dell’handicap
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Proviamoci un'altra volta
Libri
Due libri sulla psicologia, P. Vitz e P.Raab
Competere col dolore, F. Guglielmotti
Il mio cielo è diverso, F. Emer
Val la pena di vivere, U. Peressini