La cooperativa «Il trattore» è nata nel 1980. Quello che lì si svolge è un lavoro di genere sociale. Di fatto è nata dall’incontro di amici, laureati in agraria, obiettori di coscienza o impegnati nella vita del quartiere. Fin dall’inizio i soci hanno avuto questo doppio interesse: la coltivazione naturale e l’accoglienza delle persone con difficoltà.
Abbiamo incontrato la realtà di questa istituzione in un assolato mattino di novembre nella bella valle del Casaletto, attraversando campi di verdure recentemente trapiantate. Costeggiando queste belle file di piante che danno una grande sensazione di armonia, siamo arrivati a un piccolo prefabbricato dove ci ha accolto il coordinatore della cooperativa.
«La vita non è facile, malgrado la bellezza del posto — ci dice subito — Le leggi regionali sono limitanti, il contratto di affitto con il Comune per la terra è sempre precario, è poco o male compresa la particolare natura della cooperativa. E poi la competitività di questa società non va d’accordo con chi mette al primo posto qualità e accoglienza».
La vita è difficile ma vanno avanti lo stesso i 16 soci lavoratori, tra cui 7 persone con difficoltà, che sono state assunte regolarmente perché questo lavoro si concilia bene con le loro capacità e necessità.
Infine la cooperativa accoglie anche, come tirocinanti, altre 5 persone in difficoltà che vengono per più o meno ore, accompagnate inizialmente da personale di appoggio collegato alla USL. La responsabilità riguardo a queste persone è tutta della USL ma la cooperativa dà a ciascuno una retribuzione proporzionata al lavoro realmente svolto. Queste ultime collaborazioni variano spesso e coprono tempi molto limitati, ma il criterio ispiratore è quello di consentire una reale partecipazione al lavoro a ognuno per il bene che gliene deriva.
Oltre ad occuparsi della coltivazione dei campi, la Cooperativa offre servizi per la manutenzione di giardini privati e pubblici: questa attività permette di completare i piani di lavoro, sia a livello stagionale che a livello finanziario.
I prodotti della coltivazione sono in vendita sul posto per la gente del quartiere. Avvengono anche scambi con altre cooperative e negozi di prodotti biologici.
L’Agricoltura Biologica. Non solo metodologia di coltivazione contrapposte a quelle consuete, basate principalmente su sistemi tecnici e chimici, ma soprattutto una filosofia di vita. Il Trattore è una cooperativa di agricoltura biologica che applica soltanto metodologie di coltivazioni assolutamente naturali, senza l’uso di additivi e di sostanze inquinanti, attraverso un costante sforzo di ricerca e sperimentazione di tecniche ecologiche innovative.
Dieci anni di impegno per offrire prodotti integri ed equilibrati dal punto di vista nutritivo salvaguardando la fertilità del terreno. Un altro importante impegno del Trattore è quello di occuparsi anche del reinserimento socio-lavorativo di soggetti portatori di handicap. Infatti molti di loro sono pienamente e positivamente inseriti nelle attività lavorative della cooperativa come soci lavoratori.
L’impressione che si ricava dalla conoscenza di questo posto è veramente bella: lavoro della terra, autentico, produttivo, in spazio aperto immerso nella calma e nella serenità. Anche il contatto con chi ci ha accolto è stato molto positivo: sorriso, serietà, apertura. La situazione amministrativa è, purtroppo, al limite del sopportabile. Eppure il grido che nasce spontaneo è: «Di un posto così ce ne vorrebbero 30 di più a Roma!».
Chi ha terra a disposizione, chi ha competenza per coltivarla, chi ha coraggio in abbondanza per smuovere l’amministrazione pubblica, chi ama la natura, chi ha a cuore le persone in difficoltà, vada a vedere! E poi si dia da fare.
– Nicole Schulthes, 1994
Nicole Marie Therese Tirard Schultes
Ha studiato Ergoterapia in Francia e negli Stati Uniti, co-fondando nel 1961 l'Association Nationale Francaise des Ergotherapeutes, (ANFE).
Trasferitasi a Roma, incontra Mariangela Bertolini e insieme avviano nel 1971, su invito di Marie-Hélène Mathieu, le attività di Fede e Luce e partecipano all'organizzazione del pellegrinaggio dell'Anno Santo del 1975. Dal 1983 al 2004 cura con Mariangela la rivista Ombre e Luci. Per anni ha organizzato il campo estivo per bambini e famiglie sul campus della scuola Mary Mount a Roma.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.48, 1993
Sommario
Editoriale
A cena in famiglia di M. Bertolini
Articoli
Chiacchierata in famiglia da meditare
Non vergognatevi di essere felici di M.O. Réthoré
Avevo tanta paura di G. Argento
Non perdere di vista enza di
Cercavo di far cantare il mio cuore di E. Mounier
Ma noi siamo attori di M.C. Chivot
Cooperativa «Il Trattore» di N. Schulthes
Associazione «Il Cantiere» di N. Livi
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Libri
A tu per tu con l'autismo , C. Milcent
«Mi riguarda», , AA.VV
Volontariato - Biblioteca della Solidarietà, A. Mastantuono