Aiutateci a cercare

Siamo i genitori di Arnaldo, un ragazzo con problemi fin dalla nascita. Attualmente risiediamo a Carrara (Ms.) dove abbiamo acquistato una casetta ora totalmente ristrutturata, con giardino e spazi confortevoli per Arnaldo. 11 nostro giovanotto (ormai ha 27 anni) da circa nove anni frequenta il Centro delPA.N.F.F.A.S. di Carrara, mentre per il passato era stato ospite dell’Istituto «Angelo Custode» presso Bergamo.
Con il trasferimento di dieci anni fa, da Monza a Carrara pensavamo di aver dato una soluzione positiva al futuro di nostro figlio. Purtroppo la realtà in cui ci siamo trapiantati non soddisfa, ci sentiamo più isolati di prima, anche perché tutte le persone a noi legate risiedono a Monza.
Chiederemmo perciò di poter contattare o «Case Famiglia» o «Piccole C ooperative» o altro dove appoggiarci e, nell’eventualità di improvvisi avvenimenti, garantire il domani di nostro figlio.
Non intendiamo affatto di liberarci di Arnaldo, ma solamente legalizzare la sua posizione. Saremmo anche disposti, se necessario, a trasferirci per un periodo di prova. E logico che quanto possediamo è di Arnaldo e quindi di coloro che se ne faranno carico in avvenire. Noi ci auguriamo di poter continuare a lungo la nostra presenza accanto a nostro figlio in quanto siamo ancora nel pieno delle forze. Il passo che vorremmo fare è solo suggerito da prudenza.
Ci siamo dimenticati di aggiungere che la ricerca vorremmo fosse effettuata in alta Italia e possibilmente tra Milano, Varese, Bergamo e Como.
Auguriamo una diffusone crescente a «Ombre e L uci», che dà speranza a tutti coloro che si dibattono per uscire dall’isolamento. Grazie per il lavoro che fate.
Federico Celati e Franca Soldati

La mia chiamata

Sono contenta di ricevere Ombre e Luci perché mi sento parte della comunità di Fede e Luce anche qui in monastero. Anzi, adesso mi sento ancora più stretta a voi perché è il Signore che ci unisce. Il Signore attira a sè quelli che vuole e sceglie nei modi più imprevedibili ma meravigliosi.
Così è stato per me. Posso dire con certezza che la mia vocazione è germogliata in Fede e Luce. Ho conosciuto la comunità quando ero ancora piccola e lì è avvenuto il mio primo incontro vero con il Signore Gesù che, con il passare degli anni mi ha fatto scoprire la sua presenza nelle persone sofferenti: la ricchezza dei poveri, dei piccoli, la loro capacità straordinaria di amare, di donare la loro amicizia, senza tener nulla per sè; la loro capacità di accogliere tutto, il molto e il poco e di gioire per le cose più semplici e apparentemente insignificanti. E compresi anche il grande dono della comunità, il dono della condivisione.
Ricordo che durante gli incontri di preghiera, rimanevo ogni volta stupita e meravigliata di come i «ragazzi» con tutta la semplicità arrivavano sempre a cogliere ciò che era l’essenziale.
Il momento più forte per me, era quando d riunivamo dopo la festa per partecipare insieme all’Eucarestia: ognuno di noi si presentava al Signore offrendo a Lui le proprie miserie.
Man mano che crescevo, aumentava in me il desiderio di donare la mia vita al servizio dei fratelli, che erano feriti nel corpo, ma ancora di più nel cuore, per il loro non sentirsi amati ed accolti.
E con il tempo ho percepito con sempre maggior chiarezza la voce del Signore che mi invitava a seguirlo sulle orme di S. Chiara. Sono i piccoli, i poveri che mi hanno condotto a Gesù.
… Una vita riconsegnata al Signore perché renda il mio cuore più vuoto, più povero e per questo sempre più capace di accogliere e di abbracciare tutte le miserie del mondo e del cuore dell’uomo; una vita donata per sostenere le membra deboli e vacillanti del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Con affetto Sr. Chiara Maria di Gesù povero e crocifisso, Clarisse Monastero S. Lucia, Via S. Lucia, 5 – 06034 Foligno (PG)

Grazie per la tua lettera; le tue parole faranno bene a chi ti leggerà. Noi siamo certi , soprattutto , che l’offerta al Signore della tua vita, sarà ricca di frutto , specie per i genitori che vivono nell’angoscia per il futuro del loro figlio portatore di handicap grave.

Dialogo aperto n. 40 ultima modifica: 1992-12-12T11:12:41+00:00 da Redazione

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