Sempre di più negli ultimi anni, si è reso evidente che insieme alla solidarietà e all’amore, così importanti nella vita degli handicappati e delle loro famiglie, sono necessari servizi e competenze serie. Questo libro rappresenta un grosso contributo in questa direzione.
Il metodo studiato da Schopler e dai suoi collaboratori è un programma speciale per il trattamento e la pedagogia dei bambini autistici e con difficoltà della comunicazione (in inglese TEACCH, Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children). Esso si affianca a eventuali sussidi farmacologici e psicodinamici. Il programma è il risultato di un lavoro trentennale il cui successo si è esteso dal Dipartimento di Psichiatria dell’Università della Carolina del Nord, dove è stato elaborato, a tutta T America. all’Europa e al Giappone. Questa diffusione così rapida e così vasta dimostra la sua validità e il favore con cui è stato accolto.
Il libro si rivolge ai genitori. agli insegnanti e al personale specializzato di bambini con disturbi della comunicazione che sentono l’esigenza di un metodo di riferimento al quale appoggiarsi nello sforzo comune di progettare un programma e di raggiungere, per ogni bambino, il massimo dei risultati possibili nel massimo rispetto delle sue potenzialità e dei suoi bisogni. E‘ basato sul metodo comportamentale, in opposizione alla teoria psicanalitica che ebbe in Bruno Bettelheim il suo più noto rappresentante e che indicava la causa dell’autismo in un rapporto sbagliato fra madre e figlio.
Il principio alla base delle tecniche presentate deriva dalle più moderne indicazioni delle terapie behavioriste che considerano il comportamento non più un semplice gioco stimolo-risposta, ma il risultato di una interrelazione fra stimolo-organismo (soggetto) – contingenze am- bientali-risposte. Si tratta cioè di valutare un comportamento e di influire positivamente su di esso non solo osservandolo insieme alla causa che l’ha provocato, ma in un ambito più ampio che comprende anche la singolarità del bambino stesso e dell’ambiente in cui si muove. Il trattamento è perciò «personalizzato» per adattarsi al singolo caso.
Il programma, attraverso tecniche ed esercizi appropriati, è condotto parallelamente da genitori, insegnanti e terapeuti; l’elaborazione e la valutazione delle strategie educative sono gestite in comune.
«Le terapie descritte, nota il Prof. Rovetto, professore associato di Psichiatria all’Università di Padova, aiutano a sviluppare capacità mancanti, a stabilire obiettivi e a notare i progressi eventualmente raggiunti. Il fatto di sapere cosa fare di fronte a un soggetto autistico non è importante soltanto per lui stesso, in quanto gli fornisce possibilità che altrimenti non avrebbe, ma anche contribuisce, e non poco, a ridurre l’angoscia di genitori, insegnanti e medici».
Non possiamo concludere senza esprimere il nostro vivo ringraziamento al Prof. Carlo Hanau che ha curato l’edizione italiana dell’importante volume di Schopler e con lui ringraziare l’ANGSA, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici, di cui egli è socio.

Natalia Livi, 1991

Natalia Livi, è stata una delle storiche collaboratrici di Ombre e Luci. Ha contribuito alla rivista dal 1991 al 2004.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.34, 1991

Sommario
Lavorare con gli altri di Mariangela Bertolini
In fabbrica è una bella fatica di Lucia Cesarini
Meglio stanco che annoiato di Francesco Bertolini
Il più popolare al velodromo di Rino Perozzi
Sergio è un buon giardiniere di Nicole Schulthes
Oggi è dei nostri da O. et L. n.93
È sempre disponibile di Nicole Schulthes
Centro di Formazione Professionale Primavalle: un territorio, molti progetti di Natalia Livi

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce - Che settimana! di S. Sciascia

Libri

Educare al servizio di Carlo Maria Martini
Storia di un filo d'erba di M. Bettassa

Strategie educative nell’autismo ultima modifica: 1991-09-22T10:33:59+00:00 da Natalia Livi

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