Luisa è una donna calma e dolce, un carattere mite, dice suo padre. E’ lei che viene ad aprirci la porta dell’asilo nido del comune di Roma, dove lavora da dieci anni. Fa piacere vedere come Luisa ci si senta a casa! Fa piacere anche sentire come le altre parlano di lei. In cucina, la cuoca dice che è la migliore delle sue aiutanti: «E ne giro di scuole!» aggiunge. «Lava la frutta, prepara i piatti, mi fa tante cose..»
Si vede che Luisa è una sempre disponibile. Di fatto, commenta una operatrice che ci fa visitare i locali, qui tutti facciamo quel che c’è da fare; manca qualcuno in cucina? Vado in cucina; c’è da mettere a posto? lo fa chi è libera.
Certo questa atmosfera di famiglia avrà aiutato Luisa, l’aiuta ancora oggi ad amare il suo lavoro. Per di più Luisa ama stare con i bambini.
Oltre l’accoglienza calorosa di tutti, noto la tranquillità e il sorriso dei piccoli (hanno due o tre anni). I giocattoli sono numerosi. Le pareti decorate dalle maestre rendono simpatica l’atmosfera dei modesti fabbricati.
Luisa, 40 anni, ha un discreto handicap mentale a causa di un parto patologi-co. Ha camminato e parlato tardi, ma è andata all’asilo senza problema. Alle elementari ha imparato a leggere e scrivere, ma aveva difficoltà con l’aritmetica, dice suo padre.
Dopo diversi percorsi di classi differenziali e di scuola speciale…entrò nel laboratorio di sartoria dell’Anffas.
Era molto brava: lavorava bene alla macchina da cucire. Con i cambiamenti negli anni Settanta, spinta e aiutata da un’assistente sociale, lasciò l’Anffas per fare tirocinio in un asilo nido. Era un grande cambiamento nella vita di Luisa, ma fu accolta .molto bene e seguita periodicamente dall’assistente sociale. Inoltre per lei le cose furono progressive. Per esempio, all’inizio la madre l’accompagnava al lavoro, oggi Luisa va da sola: cammina due chilometri, e le piace! La sua autonomia è molto cresciuta. La mattina si alza prima dei genitori e si fa la colazione. Alle sette esce di casa. Le piace tanto andare a lavorare che ci andrebbe anche con la febbre, dice suo padre. Più che per i soldi, per il contatto con il personale, per stare nell’ambiente e poi ormai il suo è diventato un vero e proprio incarico in cui si trova bene.
Accanto al lavoro, Luisa ha la sua vita in famiglia con padre e madre; una sorella abita non lontano. Alla parrocchia ha tutti gli amici di Fede e Luce che conosce da tanto.
Luisa mi pare una donna felice.
– Nicole Schulthes, 1991
Nicole Marie Therese Tirard Schultes
Ha studiato Ergoterapia in Francia e negli Stati Uniti, co-fondando nel 1961 l'Association Nationale Francaise des Ergotherapeutes, (ANFE).
Trasferitasi a Roma, incontra Mariangela Bertolini e insieme avviano nel 1971, su invito di Marie-Hélène Mathieu, le attività di Fede e Luce e partecipano all'organizzazione del pellegrinaggio dell'Anno Santo del 1975. Dal 1983 al 2004 cura con Mariangela la rivista Ombre e Luci. Per anni ha organizzato il campo estivo per bambini e famiglie sul campus della scuola Mary Mount a Roma.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.34, 1991
Sommario
Lavorare con gli altri di Mariangela Bertolini
In fabbrica è una bella fatica di Lucia Cesarini
Meglio stanco che annoiato di Francesco Bertolini
Il più popolare al velodromo di Rino Perozzi
Sergio è un buon giardiniere di Nicole Schulthes
Oggi è dei nostri da O. et L. n.93
È sempre disponibile di Nicole Schulthes
Centro di Formazione Professionale Primavalle: un territorio, molti progetti di Natalia Livi
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce - Che settimana! di S. Sciascia
Libri
Educare al servizio di Carlo Maria Martini
Storia di un filo d'erba di M. Bettassa