Nella vita di Fede e Luce i «campeggi» sono una parte importante.
Ogni anno, durante le vacanze estive o invernali, vengono organizzati numerosi soggiorni di vacanza di gruppi di 20-40 persone: ragazzi e adulti con handicap, anche grave, amici e qualche genitore. Perché il campo venga vissuto in modo più sereno possibile, ogni ragazzo con handicap, durante tutto il periodo, è seguito in modo particolare da due o più amici abituali, per favorire un miglior rapporto d’amicizia.
Ogni campeggio (ormai chiamato così anche se non sempre e non tutti dormono sotto la tenda) è preparato e organizzato con cura sia prima che durante lo svolgimento.
La scelta del luogo e del periodo, l ’elaborazione e delle attività e dei giochi, l’organizzazione dei turni per i servizi di pulizia della casa, di cucina, di lavaggio piatti, ecc. richiedono un buon coordinamento e soprattutto impegno, creatività e disponibilità da parte di tutti.

Per genitori, amici, ragazzi, il campeggio, oltre a essere una vacanza, diventa anche un momento per fermarsi a meditare, per vivere momenti di grande gioia, per ritrovare entusiasmo ed energie. Al campeggio partecipano persone che vengono a Fede e Luce da pochi mesi e altre «più anziane»; si incontrano amici e ragazzi di altre comunità; si creano nuovi legami. Insomma, il campeggio diviene il luogo dove si vive forse in modo più intenso l’amicizia nel variopinto mondo di Fede e Luce. Comunque ogni campo, con la sua storia fatta di piccoli e grandi avvenimenti, è un’esperienza unica e irripetibile.
Il testo che segue è di un amico di 24 anni, che ha partecipato come responsabile a uno dei campeggi dell’estate 1990. Per chi volesse approfondire l’argomento, rimandiamo al numero 25 Ombre e Luci dedicato interamente ai campeggi.

– Redazione, 1990

I giorni del campo ultima modifica: 1990-09-26T12:26:33+00:00 da Redazione

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