È la storia di Alice, una bambina piena di gioia di vivere, raccolta dalle pagine del suo diario che si intrecciano con la narrazione della mamma.
A otto anni Alice muore di tumore. La sua mamma vuole che il suo insegnamento non vada perduto. Così confessa: «Non dimenticherò mai quello che stiamo vivendo: cercherò di comunicarlo agli altri, perché è giusto che la gente sappia». È giusto, certamente, perché come dice il Card. Martini nella prefazione «Avere tra le mani scritti di questa natura non è come sfogliare un libro, ma ci si trova subito coinvolti e quasi travolti dalla corrente del vissuto che non richiede commenti ma soltanto comprensione e condivisione».
E io aggiungo: e un tenere ringraziamento alla piccola Alice che, attraverso la sua sofferenza, ci insegna a vivere e a morire.
M.B.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.26, 1989
Sommario
Editoriale
Da dove cominciare? di Mariangela Bertolini
Articoli
Ho visto «Rain man» di Antonio Mazzarotto
Conoscere l’handicap: AUTISMO di Redazione
Aiutarlo a diventare «un uomo» di M.N.P.
Non è sempre facile essere sorella di Maria Cristina
Un luogo per vivere e imparare a vivere di N. Schulthes
E come «parlano» senza parole! di Sergio Sciascia
Come comportarsi con le persone cieche
Come organizzare i "Giochi Olimpici" in casa di Barbara
Rubriche
Dialogo aperto
Vita di Fede e Luce
Libri
«Sarà una bellissima festa» di A. Cattaneo
Un lungo cammino di E. Zoffoli
Amici nonostante la guerra di M. Labaky
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