L’Autore, con una solida conoscenza scientifica della materia, nei sette capitoli che compongono il libro, riferisce in modo molto realistico varie esperienze umane da lui vissute intensamente, riguardanti il mondo della Sindrome di Drown.
Dal drammatico momento dell’impatto con la diagnosi, egli percorre tutto il difficile evolversi del doloroso problema nei suoi vari aspetti (familiare, psicologico, educativo, sessuale, sociale).

Attraverso osservazioni ed esempi presi dal vivo, l’A. descrive con precisione e, diremo, con amore situazioni di bambini conosciuti personalmente, gli sforzi costanti effettuati da genitori ed educatori per farli pervenire ad una certa evoluzione.

Indispensabile e basilare è, secondo l’A., l’azione che può svolgere fin dal primo momento la famiglia, sia in casa che fuori.

Il Cunningham, pur non volendo indulgere a facili illusioni, ha fiducia in questi bambini che sembrano meno evoluti, e invita a considerarli non tanto bambini down, ma prima di tutto «bambini» — bambini colpiti dalla sindrome di Down.

Senza trascurare nessun aspetto della loro personalità e dei loro diritti, l’A. indica con quale spirito e con quali mezzi concreti si possa lavorare con loro e su loro, attraverso i piccoli fatti della vita quotidiana, per valorizzare le loro risorse, spesso ignorate. Vi sono testimonianze di progressi, a volte sorprendenti, ed esempi di ragazzi integrati in una vita quasi normale. E ciò è di conforto e riesce ad infondere un po’ di speranza alle famiglie coinvolte nel problema.
C’è da notare, sia pure marginalmente, che le condizioni materiali correnti ed i mezzi educativi in Inghilterra, paese in cui l’A. vive ed opera, non sono le stesse che in Italia.

Il riferimento (pag. 161) riportato dall’A. circa l’inserimento dei bambini Down in scuole speciali, con attività e metodi ben programmati e con personale specializzato, sarà criticato e sospetto, per dir poco, a chi è paladino oggi in Italia, di un inserimento a tutti i costi in scuole normali. Se, come spero, per qualcuno di loro, l’inserimento è stato tutto positivo, posso dire, ahimè, che per molti altri non è ancora, così…

Tutti gli argomenti del libro sono trattati con partecipazione e sensibilità, in maniera molto concreta ed esauriente. Il linguaggio è chiaro e colloquiale. La lettura è molto interessante, tuttavia poiché la trattazione dell’argomento risulta in alcune parti necessariamente alquanto tecnica, la lettura del libro può non essere adatta a tutti.

In generale però, «La sindrome di Down» di Cunnigham è un libro da consigliare a coloro, genitori ed educatori, coinvolti nel problema. Si ritiene che esso possa essere di guida e di notevole aiuto, sia per le informazioni che per i consigli e le nozioni che dà, ai fini dell’educazione di questi fanciulli che, in ordine superiore alle nostre categorie umane, sono certamente i primi.

V.S. (una mamma), 1989

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.25, 1989

Sommario

Editoriale

E pagano pure! di Mariangela Bertolini

Articoli

Allora, si parte?! di Rita Ozzimo racconta
Tante bellissime cose di Giuliana Loiudice
Guardavano, guardavano! di Nanni
Al tepore di un amore semplice di Alberto Petri
«Voglio mostrarvi una strada» di P. Louis Sankalé
Come si organizza un campo di Barbara e Chiara

Rubriche

Dialogo aperto
Vita di fede e luce - Un cammino insieme
Le risposte dei parroci al questionario

Libri

Attività creative di Sally M. Atack
Aiutami a giocare di D.M. Jeffree
La Sindrome di Down di Cliff Cunningham

La Sindrome di Down – Un aiuto per gli educatori e i genitori ultima modifica: 1989-03-20T13:54:21+00:00 da Redazione

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