L’idea di progettare un itinerario di catechesi per preparare questi ragazzi all’incontro con il Signore nel sacramento della Cresima è nata nel gruppo dopo aver parlato con la mamma di Luca. Catechisti sono stati quattro giovani della comunità, aiutati da un sacerdote a individuare i temi su cui basare gli incontri. Insieme hanno affrontato questo cammino, convinti che l’amicizia che li lega a Michela e a Luca fosse un buon tramite per superare le difficoltà di dover comunicare «contenuti» di fede.
La catechesi si è articolata in sei incontri, tenuti una volta la settimana nelle case dei due ragazzi. Ogni incontro si è concluso con una merenda, per sottolineare il clima di amicizia e condivisione tra tutti. Al centro della catechesi l’amore di Gesù da incontrare nel dono dello Spirito: si è parlato perciò di Gesù che vuole bene a tutti, che è vivo e dona la vita, di Gesù mio fratello (il battesimo), di Gesù che mi dona il suo amore, e mi invita alla sua festa. Una festa che continua anche dopo il momento del dono. Momenti comuni ad ogni incontro sono stati il canto e il disegno. La «canzone del fuoco» è stata cantata da tutti all’inizio e al termine di ogni incontro ed ha accolto Michela e Luca in chiesa il giorno della Cresima.
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Dal libro di Jean Vanier «Ho incontrato Gesù» sono stati tratti alcuni disegni, ingranditi fino al formato di piccoli poster, che rendevano chiaro il tema della catechesi. Al termine d’ogni incontro tutti coloravano insieme questi disegni. Per rendere più evidente il legame tra Gesù e il dono dello Spirito che è fiamma d’amore, i catechisti hanno puntato sul rosso come colore del fuoco e dell’amore: la figura di Gesù e di tutte le persone che a mano a mano sono state individuate come amici e fratelli di Michela e Luca sono state colorate di rosso. Le semplici domande su cui si basava la catechesi hanno cercato di rendere chiaro l’amore di Gesù per ognuno di noi a partire dall’esperienza di tutti i giorni.
Il cammino è stato di scoperta per tutti. Le difficoltà che questi ragazzi vivono ogni giorno, Michela è spastica e Luca non parla, non hanno impedito loro di mostrare in modo semplice e concreto la partecipazione e la comprensione del dono dell’amore di Dio. Certo nel corso della catechesi vi sono stati anche momenti di difficoltà: ad esempio, l’incontro dedicato al sacramento del battesimo, dove è sembrato più arduo tradurre con gesti concreti ed efficaci i contenuti usuali della catechesi.
Il giorno della Cresima Michela e Luca hanno vissuto in grande raccoglimento l’incontro con il Signore. Anche questo momento è stato preparato e animato con particolare attenzione: canti accompagnati con il battere le mani, segno della gioia nel cuore di tutti, il mimo della parabola del buon samaritano, attualizzata, per aiutare tutti i presenti a fare propria la centralità dell’amore nella vita.
Per rendere disponibile ad altri questa esperienza, gli amici di Fatima hanno stampato un libretto che raccoglie la traccia degli incontri ideati e svolti con Michela e Luca.
Un momento della vita del gruppo che non vuole rimanere isolato: a fine febbraio gli amici contano di partire con un nuovo cammino per altri tre ragazzi del gruppo.
– Luisa Brambilla – gruppo Fatima – MI
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.24, 1988
Sommario
Editoriale
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Rubriche
Dialogo aperto
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