Nei primi cinque o sei anni di vita di un bambino i genitori sono le sue guide quasi esclusive. Se a questo compito sarà dedicato cura e impegno, se ne vedranno i frutti.
Nel bambino con ritardo di sviluppo (intellettivo – psichico – motorio…) l’educazione è fatta soprattutto dalle abitudini. Le buone abitudini hanno un ruolo importante nella vita di ogni uomo, ma assumono un’importanza speciale in chi non ha la capacità di giudicare da solo quello che è giusto e bene da quello che è sbagliato o fuori posto.
Ecco alcuni suggerimenti per «abituare» il bambino ad assumere un comportamento che gli renderà più facile la socializzazione in famiglia e con gli altri, a scuola e nel futuro, quando sarà ancora più importante essere accettato e trattato con simpatia.
Vita quotidiana regolata
Abituate il bambino fin dall’inizio a una vita quotidiana regolata: se sa che una cosa viene dopo l’altra, gli sarà più facile accettarla e compierla (alzarsi, toilette, vestirsi, colazione,… lavarsi le mani prima del pranzo, aspettare a mangiare che tutti si siano seduti,… piegare il tovagliolo…). L’ordine di successione delle azioni quotidiane deve essere osservato con rigore: il bambino «ritardato» è conservatore e ostile alle novità che lo turbano più di quanto possiamo immaginare.
Cortesia e moderazione
Abituatelo a salutare le persone in modo corretto; a dire «grazie» quando riceve un dono o un aiuto, e «per piacere» quando chiede qualche cosa; a rispondere quando gli viene fatta una domanda; a formulare i suoi desideri, ma anche a non pretendere che vengano sempre esauditi (soprattutto se capisce che continuando a chiedere fino all’esasperazione finisce per ottenere quel che vuole).
Frenare le abitudini fastidiose
Di fronte ai suoi comportamenti bizzarri, strani, o poco normali, è bene non ridere perché, data la sua debolezza, è divertente. Quel che può sembrare una birichinata perché è piccolo, diventerà più tardi un aspetto poco attraente e poco simpatico; lo stesso gesto fatto da adulto lo renderà insopportabile ad alcuni.
Fate attenzione a non fargli prendere abitudini difficili da estirpare in seguito: dondolare il corpo avanti e indietro, ripetere certi gesti con le mani, far girare un oggetto fra le mani in continuazione. Questi gesti monotoni, che sembrano soddisfarlo, diventano stereotipie che non lo gratificano nel profondo. È facile che queste abitudini si impadroniscano di lui, ed è faticoso trovare continuamente delle sostituzioni o attirare la sua attenzione su altre attività.
Modi gentili
La cerchia delle persone in cui si trova a vivere il vostro bambino ha una grande influenza su di lui. Il bambino ritardato ha difficoltà a distinguere con il raziocinio ciò che è bene e ciò che è male. Registra senza scelta quello che sente o vede intorno a sé. Se in casa si parla in modo educato, pacato, con affetto, anche lui farà lo stesso. Se viene trattato in modo sgarbato, con grida, grossolanità, parolacce, non ci si dovrà stupire se il suo atteggiamento sarà volgare e poco accettabile.
Le cattive abitudini
Papà, mamma, fratelli, sorelle, parenti e amici, saranno i suoi modelli che — alcuni in modo sbalorditivo — si sforzeranno di imitare più del normale. Vedrete allora come sarà più difficile togliere loro una cattiva abitudine che abituarli a non prenderla anche a costo di molto impegno e molta pazienza.
Queste due pagine esemplari che vi proponiamo sono prese dall’ottimo libro di Adelaide Grisoni Colli «L’assistenza educativa al bambino con paralisi cerebrale nella prima infanzia» edito da Cappelli nel 1968.
A tavola
Amore affettuoso: questi genitori capiscono che talvolta i bambini possono non avere appetito. La mancanza di appetito da parte dei bambini, non deve diventare perdita di affetto o di calma da parte dei genitori.
Amore doveroso: questi genitori pensano che perché essi hanno il dovere di cucinare il pasto, il bambino abbia il dovere di mangiarlo. Forzando di continuo il bambino a mangiare, e con ostilità, gli renderanno odioso il cibo.
Amore soffocante: questi genitori stanno dando all’alimentazione un valore eccessivo. Il bambino può allora non voler mangiare per dispetto. In questo caso, il cibarsi, che deve essere un atto naturale e piacevole, diventa da parte del bambino uno strumento di potere.
La Malattia
Amore affettuoso: questi genitori dimostrano lo stesso calmo affetto, anche quando possono essere interiormente preoccupati. Si chiamerà il Dottore se sarà necessario, ma si valuteranno anche le cose, con obiettività.
Amore doveroso: questi genitori incolpano sempre il bambino di ogni malanno, invece di accettarlo come un’evenienza che può capitare a tutti. Il bambino, a lungo andare, prenderà paura delle malattie e diventerà ansioso.
Amore soffocante: questi genitori hanno troppa paura di ogni indisposizione e fanno diventare pauroso anche il bambino, il quale invece dovrebbe accettare di non star bene qualche volta, senza sentirsene preoccupato.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.24, 1988
Sommario
Editoriale
Non solo da leggere di Mariangela Bertolini
Articoli
Paolo e Chiara di Irma Fornari
Dalla scuola con amore di M.T. Mazzarotto
Se ha buone abitudini sarà più accettato
«Casa del Sole», casa della serenità di N. Schulthes e S. Sciascia
Come comportarvi quando incontrate una persona portatrice di handicap
Rubriche
Dialogo aperto
Vita di Fede e Luce - Un cammino insieme di L. Brambilla
Vita di Fede e Luce - Perché è cambiata la mia vita di F. Guglielmi