Chi avrebbe immaginato che la piccola Mireille — che a due anni aveva avuto un piedino schiacciato in un ascensore — sarebbe diventata, a forza di entusiasmo e di coraggio, prima ballerina all’Opera di Parigi?
Ma la gloria passeggera delle vedettes non soddisfa Mireille che aspira al dono totale di se stessa a quel Cristo che scopre un giorno e che diventa il centro della sua vita.
Il suo sogno sarebbe di unire la consacrazione religiosa e l’arte che continua ad amare con passione. Perché non un convento dove danzare per Dio?
Una lunga prova al Carmelo, un breve approccio con le suore della Visitazione le permettono di misurare le difficoltà da superare e di precisare le sue speranze.
Il libro si chiude con un bel manifesto in favore della danza sacra e dell’unione del corpo e dell’arte in lode al Signore.
Vorremmo suggerire a Mireille Nègre di far posto nei suoi scritti a chi l’ha preceduta in questo suo credo e che non sono solo Davide e Teresa d’Avila. Mireille Nègre fa posto nel suo cuore ai bambini con handicap ai quali ha consacrato parte delle sue lezioni di danza, anche all’Arche di Trosly.
Ci piacerebbe che un giorno ce ne parlasse più a lungo in un suo nuovo libro.
H.B. (da Ombres et Lumière, n.73)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.19, 1987
Sommario
Editoriale
Una lettera per te di Mariangela Bertolini
Articoli
La persona con disabilità: segno di contraddizione e fonte di unità di P. Joseph Mihelcic
Non vedo le meraviglie di Dio, ma le canto di André Haurine
Suonare? Perché no? di Giorgio Paci
Forza venite gente di Barbara Pentimalli
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Lbri
Pedagogia della fede di Henri Bissonier
Come animare un gruppo di A. Beauchamp - R. Graveline
- C. Quiviger
Per tutte le Sabine del mondo di
Danzerò per te di Mireille Nègre
Un figlio per cinque giorni di Mauro Bartolo