Questi libretti sono i primi due di una collana di sussidi per la riflessione di gruppo e per stimolare l’impegno personale. Sono ben curati, eleganti e costano poco.
“La paura di amare” è un’analisi fatta in modo inconsueto del rapporto d’amore, non necessariamente con handicappati o emarginati. Dentro ogni persona c’è un «bambino» degno di essere amato, ma davanti a questo bambino c’è un muro fatto di incomprensioni, delusioni, impressioni negative precedenti. Per poter amare veramente bisogna abbattere questo muro ma, e qui sta l’inconsuetudine, «occorre anche rispettare lo spazio di cui le persone hanno bisogno intorno a loro», cioè colui che ama deve farlo con molta umiltà, senza imporre il proprio amore e, cosa più importante, una volta che l’amore si è instaurato, deve essere capace di restare fedele.
In “La persona handicappata nella società” l’autore delinea con chiarezza e semplicità la sostanza dei rapporti sociali nella nostra società, basati su valori, quali la bellezza, il successo, il denaro, l’efficienza, e di conseguenza chiarisce anche la figura dell’emarginato: lo definisce colui che, per i motivi più svariati, non risponde a questi canoni (della società), quindi non è amato e ha un’immagine frantumata di se stesso. In questa condizione, prima o poi ci troviamo tutti. La soluzione, ci ricorda Vanier, è la scala dei valori evangelici cioè la semplicità, l’amore per quello che si è e non per quello che si ha, la povertà.
Entrambi i libretti, chiari e semplici, ma di quella semplicità che viene da una grande esperienza umana possono dare a chi legge un senso di utopia, di «cosa bella» che si dice ma che poi a farla… Ciò vale per chi non conosce Jean Vanier, il fondatore di Fede e Luce. Quest’uomo scrive quel che ha raggiunto, visto e vissuto in prima persona nelle comunità dell’Arca; dove le persone handicappate e gli assistenti cercano di vivere insieme secondo lo spirito delle Beatitudini.
M.B.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.9, 1985
SOMMARIO
Editoriale
Voci di fratelli e sorelle di Mariangela Bertolini
Articoli
Care sorelle, cari fratelli vi scrivo di Marie-Odile Réthoré
Piano piano notai che Sergio era differente di Francesca
Non solo tutto l’anno, ma tutti gli anni di Paolo Nardini
Spesso però mi regala il suo prezioso sorriso F.M.
Forse per questo non sono andato via di Gianluca
Mio fratello era handicappato di Mons. Peter Birch
Ho scelto mio fratello di Franca Cremonesi
Ma dopo l'incontro non li vedo più di Elisabetta
"Crescere insieme" di Sergio Sciascia
Rubriche
Dialogo aperto n. 9
Vita Fede e Luce n. 9
Libri
L’Abbé Pierre – Una mano tesa agli emarginati di Bernard Chevalier
La paura di amare – La persona handicappata nella società di Jean Vanier