Dopo l’incontro Internazionale di Roma
Come promesso sull’ultimo numero pubblichiamo alcune immagini dell’Incontro Internazionale di Roma (19-25 marzo 1984) che ha visto riuniti delegati delle Comunità Fede e Luce di più di trenta paesi.
Di seguito alcune notizie giunte da diversi paesi
Dal Belgio
Al rientro da Roma, Jean Evariste ha mandato alle Comunità del Belgio una lettera piena di slancio: eccone qualche passo: «In questi sei giorni, abbiamo pregato spesso, mano nella mano, perché lo Spirito scenda su di noi riuniti con lo stesso sentimento durante la Messa o durante la celebrazione protestante; grazie alle conferenze e agli scambi, e come sempre a Fede e Luce, siamo ritornati bambini, attenti e colpiti dalle testimonianze e dalle grazie ricevute. Penso a te Roland di Beirut, venuto a dirci come, in mezzo alle sofferenze di ogni giorno, due comunità del Libano riescono a vivere in una città assediata da anni dalle forze siriane; e subito prendendo tra le braccia Joseph, siriano, e abbracciandolo ci dicevi: «Ma io e Giuseppe ci vogliamo molto bene». E ancora ci hai commosso tutti quando ci hai mostrato i bossoli raccolti nelle strade di Beirut e nei quali le comunità Fede e Luce hanno infilato dei fiori di carta. Grazie Roland…
Dalla Polonia
Sono stata in Polonia dal 28 aprile al primo maggio per una sessione di formazione. Eravamo una trentina. Da qualche mese in Polonia c’è una vera esplosione: nel settembre ’83 c’erano 9 comunità, ora ce ne sono 19. Si sono così formate tre regioni i cui coordinatori sostengono le comunità nascenti.
Ci trovavamo in una grande casa in campagna a pochi kilometri da Varsavia. La maggior parte dei partecipanti erano giovani e molto impegnati. Abbiamo riflettuto a lungo sul ruolo e l’importanza dell’équipe di animazione.
Dall’Australia
Kathryn Ward scrive: «In Tasmania dal 9 all’11 maggio abbiamo avuto il nostro primo incontro di zona. La presenza di Jean Vanier è stata per noi tutti un vero regalo. I partecipanti avevano percorso migliaia di chilometri per venire: c’era Dorothy di Madras (India) che con la sua presenza ha dato all’incontro una nota internazionale. Gli stati d’Australia erano tutti rappresentati, e Christine di Hong-Kong era presente con il cuore.
Vi manderò il resoconto dell’incontro, ma per ora ci tengo a dirvi due cose. Credo che Fede e Luce stia mettendo radici in quest’angolo di mondo: questi momenti di incontro cosi segnati dalla pace e dall’unità» permettono ad ognuno, rientrando a casa, di fare dei passi. D’altra parte abbiamo risentito tutti di nuovo le difficoltà e la tristezza della dimensione ecumenica. E’ una questione delicata che abbiamo abbordato con lealtà; credo che abbiamo fatto dei progressi nella comprensione e nell’accoglienza dell’altro.
Dal Brasile
Maria Silva scrive il 10 maggio: «qui in Brasile, lavoriamo molto. Abbiamo avuto da poco l’incontro nazionale durante il quale abbiamo deciso per il prossimo anno di fare quattro incontri regionali: Sao Paulo, Rio de Janeiro, Nord Est, Governador Valadares. Durante le vacanze visiterò le comunità più lontane. Abbiamo anche deciso di come contribuire alle finanze di Fede e Luce: lo faremo durante l’Avvento e la Quaresima cercando di non mangiare più cioccolata né di andare al cinema e privandoci di qualche altra cosa per dare il corrispettivo a Fede e Luce.
Dal Libano
La situazione nel paese è molto incerta: periodi di calma si alternano a momenti terribili. La settimana scorsa — mi dice al telefono la mamma di Roland — una scuola è stata bombardata in piena Beirut e sono stati uccisi molti bambini dagli 8 ai 10 anni. In mezzo a questi avvenimenti dolorosi, Fede e Luce è una piccola luce di speranza.
Benvenuta Africa
Per la prima volta due paesi africani — Nigeria e Sud Africa — hanno partecipato ad un incontro internazionale F & L. Così anche l’unico continente che mancava è stato rappresentato durante l’incontro.
Joshua con il suo costume e cappello caratteristici ha portato una nuova nota di colore all’incontro.
Peccato che solo ora Fede e Luce si è potuta affacciare in questo grande paese. Peccato perché da ciò che Joshua ha raccontato le condizioni in cui vivono quei ragazzi sono addirittura allucinanti. E’ nostro dovere essere vicini a loro, almeno nella preghiera, affinché Fede e Luce possa crescere e portare un po’ di serenità e di sorriso in quei paesi. Speriamo che al prossimo incontro nel 1986 i paesi africani presenti si saranno moltiplicati. Grazie Joshua per essere venuto, grazie Cecilia e Margaret per la vostra disponibilità. Buon lavoro e molti auguri a Teresa, coordinatore dei paesi africani.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.7, 1984
SOMMARIO
Editoriale
Una verità difficile a dirsi di Mariangela Bertolini
Scuola
Un uovo, due uova di M. Grazia Granbassi
Classe "azzurro" di Madeleine Toussaint
Articoli
Quel lupo dentro noi di Jean Vanier
Il volontariato di Nicole Schulthes
Il nostro cucciolo di due metri di Betti Collino
Casa Jada di Sergio Sciascia
Rubriche
Dialogo aperto n. 7
Vita Fede e Luce n. 7 - Il convegno internazionale
Libri
Li fece uomo e donna, Jean Vanier