Non abbiate timore di scriverci – insieme ai vostri suggerimenti, commenti, critiche, apprezzamenti per la rivista – i vostri problemi o le vostre domande.
Così aiuterete altri che hanno i vostri stessi problemi e aiuterete anche noi a conoscere e capire sempre più profondamente il mondo dell’handicap del quale anche noi facciamo parte da molti anni.
E noi faremo del nostro meglio per aiutarvi e per farvi sentire il nostro vero interesse per quello che vivete con quanto di difficile esso comporta.
Trattate gli handicap in particolare
Abbiamo ricevuto le copie del giornalino Ombre e Luci. Ho il piacere di comunicarvi che riesce assai gradito sia ai genitori che agli amici. Personalmente mi pare molto ben impostato. Ritengo opportuno che in ogni numero si tratti anche scientificamente di un handicap in particolare: mongolismo, autismo, ecc. (importante le esperienze dei genitori e degli educatori)…L.C.
Auguri dall’ANFFAS
Ci è pervenuto il primo numero del vostro periodico “Ombre e Luci”, edizione italiana della rivista francese “Ombres et Lumière”.
Come associazione italiana di genitori salutiamo questa nuova rivista che contribuirà a far conoscere dal vivo le nostre esperienze, i nostri problemi, gli atteggiamenti che i mass media e l’opinione pubblica dovrebbero assumere nei confronti degli handicappati mentali e delle loro famiglie.
Nel vostro primo numero abbiamo apprezzato l’articolo di Jean Vanier sulla vita affettiva dell’handicappato mentale e abbiamo visto con piacere la scheda informativa sull’ANFFAS. Ricambieremo la vostra cortese attenzione con informazioni della vostra attività sul nostro periodico e con altra documentazione.
Vi giungano i nostri migliori auguri per la vostra iniziativa con i più cordiali saluti. Avv. Luigi Cucari, Presidente dell’ANFFAS
Basta pietà
Quanto si parla sull’inserimento degli handicappati nella società, il primo punto da far sparire è la pietà sugli handicappati. Come? Aprendo un dialogo con le persone più vicine, con la famiglie dell’handicappato, con gli insegnanti e gli studenti… Ecco dove sbaglia la Chiesa: facendo un discorso di compassione, vedendo l’handicappato come un povero che non ha un avvenire. È questo che ci fa emarginare di più; cerchiamo di combatterlo questo pregiudizio che non va bene per nessuno di noi. Fatevi sentire; fate un articolo. Tanti saluti. P.C.
Un aiuto morale e spirituale
Con tanta sensibilità di comprensione ho letto e apprezzato la rivista “Ombre e Luci” che mi avete gentilmente inviato e che ha suscitato nel mio cuore il desiderio che sia di conforto per tante famiglie bisognose di sentirsi comprese da tutta l’umanità e di ricevere l’aiuto misterioso di quell’affetto per cui ci sentiamo fratelli e facciamo nostre anche le sofferenze dei nostri fratelli. Questo vale particolarmente per noi, che la nostra consacrazione ha reso più sensibili ai dolori di tutta l’umanità, per cui sapremo intercedere presso il Signore per mettere in un piano superiore il dolore di tutti genitori e sublimarlo con fiducia nel cuore di Gesù che sapeva confortare e lenire con tanto amore le sofferenze di quelli che a lui chiedevano conforto e guarigione. Da parte nostra faremo il possibile quando ci si presenterà l’occasione di far conoscere la rivista così aggiornata e completa in tutti i suoi dettagli da essere veramente un aiuto morale e spirituale per questa parte dolorante del corpo mistico di Gesù. una suora benedettina
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.3, 1983
SOMMARIO
Editoriale
Gli altri di Marie Hélène Mathieu
Dossier: Vacanze
Con la differenza si può convivere di Anna Cece
Nessuno aveva pensato che Patrick avrebbe preso parte alla gita di Mariagnela Bertolini
Con loro sono salito sul monte Méta di Patrick Thonon
Per la prima volta lontano da me di Rita Ozzimo NameErrorem
Insieme sì, ma come di Nicole Schulthes
…ed è stata una vera vacanza di Agnés Auschitzky
Soggiorni invernali di Lucia Bertolini
Prestare casa intervista a Francesca Biondi
Rubriche
Dialogo Aperto n.3
Vita Fede e Luce n.3
Libri
Quando il dolore bussa forte, Dori Zamboni
Un caso di coscienza, Henry Denker
Storia di un padre, David Melton
E non disse nemmeno una parola, Heinrich Böll