La vendita è finita. Siamo stanchi ma soddisfatti. È stato un successo inaspettato, e per merito di tutti voi. Tutti avete risposto al mio appello fatto agli inizi di Ottobre. Tante persone hanno aiutato, alcune delle quali non impegnate di solito in F. e L. e sarebbe impossibile ringraziare tutti uno ad uno.
Solo agli inizi di ottobre si è stabilito che le responsabili della vendita fossimo: Maria Posani ed io. Non in quale maniera siamo restate incastrate. Io pensavo che Maria avesse un po’ di esperienza in questo campo e lei pensava lo stesso di me. Invece eravamo due dilettanti inconscienti! Non avevamo la minima idea di quanto lavoro c’era da fare né sapevamo come cominciare.
Abbiamo ricevuto una montagna di roba usata che non sapevamo più dove mettere. La roba arrivava in continuazione e tutto era da esaminare, dividere, catalogare, sistemare ecc.
Roma la vendita di novembre
Abbiamo, ancora una volta, dovuto approfittare della generosa ospitalità delle Suore del Nazareth, che comprendendo la nostra situazione ci hanno dato in uso il vecchio refettorio dove poter lavorare e custodire la roba.
Mentre noi giravamo per Roma, per trovare un posto adatto per la vendita e tenevamo in mano la sistemazione della roba usata, voialtri stavate, ognuno a casa sua, lavorando a uncinetto e a maglia, stravate cucendo e stirando ceramiche e vetri.
Abbiamo formato delle squadre di lavoro, ognuna con un capo squadra per poter meglio controllare il progresso del lavoro.
L’équipe del cuoio a pochi giorni dall’inizio della vendita ancora non avevamo terminato di lavorare, tanto è vero che le ultime borse sono state utilizzate come campione per poter prendere delle ordinazioni. Tante grazie a Vittorio che ha guidato la sua équipe con tanta pazienza e dedicando tanto tempo.
Fino all’ultimo momento stavamo mettendo cartellini con i prezzi, impacchettando e mettendo in buste trasparenti gli articoli nuovi, per proteggerli e per capire al volo cosa c’era in ogni pacchetto. Quindi tutti i pacchetti sono stati messi in scatoloni chiusi con lo scotch con sopra scritto il contenuto. Questo per facilitare il trasporto della merce dal Nazareth a S. Gioacchino il giorno prima della vendita.
Non pensavamo che occorressero due giorni interi per preparare la sala della vendita e, solo grazie all’aiuto delle mie due cognate, Stefania e Maria Luisa (la mamma di Monica) che, rispondendo all’appello urgente di aiuto, hanno lavorato con noi fin dalle otto del mattino, siamo riuscite ad essere pronti in tempo.
La provvidenza poi ci ha mandato Georges Paquet proprio al momento giusto. Povero Georges! È arrivato a Roma d’improvviso per passare qualche giorno a Roma a casa nostra. Invece l’abbiamo messo subito al lavoro.
Ma sabato per la vendita tutto il tempo è finito il lavoro ha ripreso il treno per la Francia. Grazie Georges! (Ma questo è Fede e Luce, lo sapevi, no?)
La vendita di roba usata ha avuto un enorme successo. Non mi sarei immaginata quanto. Siamo riusciti anche a vendere il bellissimo cappotto nuovo di Maria Posani per 1000 lire. Quando Maria, all’ora del pranzo è andata fuori servizio, non trovava più il suo cappotto.
Per fortuna siamo riusciti a ricordare chi lo aveva comperato e così Maria ha potuto recuperarlo. Maria, hai rimborsato le1000 lire alla tua cliente?
Grazie a Michele, che ha fatto dei bellissimi manifesti artistici per esporre nelle varie Chiese adiacenti. Purtroppo non hanno avuto l’effetto desiderato per via del terremoto. Infatti qualcuno pensava che non fosse giusto fare un appello per una vendita in quel tragico momento.
In ogni caso malgrado ciò siamo riusciti ad incassare circa 3 milioni e mezzo. Dico circa perché ancora i conti non sono chiusi del tutto. Ci sono ancora dei quadri ed altri oggetti da vendere e cercheremo di farlo in privato o con una lotteria. Si vedrà più avanti.
Il quadro grande donato dall’artista Vincenzo Cervone e con il quale abbiamo fatto una lotteria, è stato vinto da Enrica Nucci, il che ha fatto piacere a tutti, perché Enrica ha lavorato molto per la vendita, trascinando la propria famiglia per farlo.
I denari incassati andranno a dimezzare la quota per tutti, come detto agli inizi. Siamo ora circa 300 che andremo a Lourdes da Roma, forse di più. Quindi 3 milioni diviso 300 quanto fa? 10.000 lire a persona. Lo so che non è molto!
Dovremmo trovare ancora altri denari in altre maniere. È molto delicato dire questo, ma se alcuni di noi riuscissero a pagare la quota intera senza approfittare dello sconto delle 10.000 lire, potremo fare un ribasso maggiore a chi più ha bisogno. Se qualcuno altro ha qualche idea brillante ce lo dica. Deve essere, naturale, una cosa dignitosa. Non mi suggerite di svaligiare una banca.
Anche da parte di Maria Posani ringrazio tutti per la collaborazione, e ci vedremo a Lourdes.
Olga Gammarelli, 1981
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.28, 1981