Dicembre 1980
“Ave o piena di grazia, il Signore è con te!”
Sei mesi dopo, l’Angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine promessa ad un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide. Il nome della vergine era Maria. L’Angelo, essendo entrato da lei, le disse: “Ave, o piena di grazia, il Signore è con te!”. Turbata a queste parole, ella si domandava che cosa significasse un tale saluto. Ma l’Angelo le disse: “Non temere, Maria, perché tu hai trovato grazia davanti a Dio. Ecco, tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio, a cui porrai nome Gesù; egli sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine”.
Allora Maria disse all’Angelo: “Come potrà avvenire questo, se io non conosco uomo?”. L’Angelo le rispose: “Lo Spirito Santo verrà sopra di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra: per questo il bambino che nascerà, sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anch’essa un figlio nella sua vecchiaia, e colei che era chiamata sterile è nel sesto mese; perché niente è impossibile a Dio.” Allora Maria disse: “Ecco l’ancella del Signore: si faccia in me secondo la tua parola”. E l’Angelo si partì da lei.
(Luca 1, 26-38)
Maria, maestra di speranza
Lourdes si lascia scoprire a poco a poco. Per prima cosa si vede solo la roccia. Dura, compatta, massiccia, dominata dalla Chiesa. Poi avvicinandosi, si scopre la breccia: nascosta, profonda, misteriosa. Non si sa fin dove arriva.
Non esiste montagna che non ospiti qualche crepa. E’ in questa fenditura che la “Signora” è apparsa a Bernadette. E’ la che ella l’aspettava. E’ la che Ella le ha chiesto di avvicinarsi senza avere paura, poi di scavare, di scavare ancora…per far zampillare la sorgente.
Ognuno di noi può ascoltare questo appello di Maria nei suoi incontri di tutti i giorni, in famiglia, al lavoro, a “Fede e Luce” o altrove. Tocca a ciascuno rispondere a questo appello con un pellegrinaggio nella vita di tutti i giorni, che preparerà l’incontro dei paesi nel 1981.
Ci vuol tempo per scoprire la fragilità di un cuore di carne dietro un cuore di pietra. E’ difficile mettere a nudo la spaccatura che esiste nel più intimo di ciascuno di noi. Mondo di tenebre di blocchi e di paure.
Tuttavia è là che Maria ci aspetta un giorno dopo l’altro, nei mille piccoli gesti che compongono la trama della nostra esistenza. Ella ci precede in tutte le nostre incrinature. Nessuna le è estranea dal giorno in cui la folla si è impadronita di suo Figlio urlando “A morte!”.
Ella sposa la forma delle nostre ferite per accogliervi la risposta di Dio al grido della nostra debolezza. Ecco perché Ella è Maestra di Speranza. Non c’è spaccatura dalla quale Ella sia assente e in ciascuna Ella chiama Colui che “muta la roccia in stagno e il ciottolo in fontana”.
Louis Sankalé – (sacerdote)
Pregare il Vangelo: IL ROSARIO
Sullo sfondo delle parole “Ave Maria” passano davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. Sono i misteri gioiosi, dolorosi e gloriosi che ci mettono in comunione vivente con Gesù attraverso il cuore di Sua Madre. Al tempo stesso, il nostro cuore può nelle decine del Rosario cogliere tutti gli aspetti di quella che è la vita dell’individuo, della famiglia, delle Nazioni, della Chiesa e dell’umanità; le situazioni personali, quelle del prossimo e più specialmente di quelli che sono vicini a noi e a cui siamo più legati. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana.
Giovanni Paolo II
(Angelus del 29 Ottobre 78)
Suggerimenti
Cercare attraverso i vari avvenimenti della vita di Maria nel Vangelo ciò che Essa ci vuole dire, specialmente in questo periodo di Natale.
Il nostro cammino in comunità è fatto in compagnia di Maria, trovare un modo pratico di esprimerlo…….
Sul tema di Natale fare scambi con la comunità con cui abbiamo un gemellaggio (canti, poesie, cassette, dischi, biglietti di auguri………)
Ricordo un ragazzone che frequentava un liceo. I compagni gli dicevano: “Che cosa ti dà in più il pregare la Madonna? Non sei più furbo di un altro.” Ed era vero, ma lui rispose: “Non mi dà niente di più, è vero, ma mi cambia tutto!”
Se vivremo con Maria, lei ci trasformerà in Gesù; entreremo nel Regno e vi troveremo la pace.
Padre Lochet
Questo articolo è tratto da:
Insieme Giallo – Speciale Verso Pasqua 1981