Nella mia casa

“Mi applicavo soprattutto a praticare le piccole virtù, non essendomi facile praticare le grandi, così mi piaceva pregare i mantelli dimenticati dalle sorelle e render loro tutti i servizi che potevo”. (Cfr. Teresa di Lisieux: manoscritti autobiografici.)

“Un’anima semplice è quella che, nel fondo di tutto ciò che avviene, sa scoprire, adorare ed amare la volontà di qualcuno che ci ama. Una vita semplice è una vita che scorre in unione di fede con questo amore.”
Augustin Guilleran

Mentre cerco di scrivere Loïc è qui accanto a me e bisogna stare con tanto d’occhi…perché non getti per terra la pianta verde torcendosi dal ridere, o non tiri con ostinazione il mio foglio di carta per strapparlo con evidente soddisfazione!

Dio mio! Quella frase di Teresa di Lisieux cade a proposito sotto i miei occhi per ricordarmi anche io che sono chiamata all’Amore, e che questo non si vive a colpi di grandi virtù, ma attraverso tutte le piccole cose quotidiane: quel bel vasetto, a cui tengo, mandato in briciole dalla mano di Loïc, quella persona che bussa alla porta proprio nel momento in cui gli do da mangiare (e so che si arrabbierà se lo lascio solo); quei conti che non riesco ancora a finire perché bisogna cambiarlo; quella notte quasi in bianco perché Loïc ha mal di denti; quell’inquietudine per mio figlio grande che non si adatta ad un istituto specializzato; e quella solitudine che non finisce più dopo la morte di mio marito…

Un momento di impazienza: voglia di gridare, non è giusto, “il bicchiere è colmo”!

Eppure, bisogna ben raccogliere quel vaso rotto, andare ad aprire la porta, cambiare Loïc, calmarlo e consolarlo, telefonare al medico che segue Taddeo, vivere completamente sola nella sera che comincia. Allora perché non farlo col sorriso? Oppure se è nelle lacrime, almeno lamentandoci sul cuore di Dio, ma a bassa voce, come bambini? Ognuno di questi gesti così piccoli, così modesti può diventare eternità se lo faccio con amore: raccogliere con cura ogni briciola di vetro rotto perché nessuno si tagli, aprire la porta con un sorriso per accogliere colui che bussa ed invitarlo ad assistere al pasto di Loïc; vederlo ridere di felicità sotto la doccia, combattere con tutte le mie forze e tenacemente contro la sua sofferenza che non vuol cedere; prendere appuntamento col medico, leggere un buon libro per passare questa serata solitaria; sì, tutto questo che vivo nella mia casa sulla terra, può farne un cammino verso la SUA CASA, il cammino dell’AMORE, dove Dio mi aspetta.

Camille Profilitte, una mamma (Francia)
P.S. Loïc si è “sporcato” proprio in questo momento, è l’ora di mettere in pratica quello che ho appena scritto.

“Dobbiamo saper fiorire là dove Dio ci ha seminato” (S.Antonio)

“Signore, accettami così come sono, con i miei difetti, con le mie debolezze, ma fa che possa divenire come tu vorresti che io fossi” (Giovanni Paolo I)

11. Compiendo la volontà del padre ultima modifica: 1981-12-16T16:50:34+00:00 da Redazione

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