Settembre 1980

“Venite a me”

Io sono il pane di vita: chi viene a me non avrà più fame, chi crede in me non avrà più sete in eterno (Giov.6,35).

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi, ed io vi darò riposo. (Matt.11,28).

Venite, tutto è pronto.


L’Eucarestia, pegno per la Festa Eterna

I responsabili e gli animatori delle comunità cristiane non temano d’insistere in ogni momento sulla fedeltà dei battezzati a celebrare nella gioia l’Eucarestia domenicale. Come si potrebbe trascurare questo incontro, questo banchetto che il Cristo ci prepara nel suo amore? La partecipazione sia nello stesso tempo degna e gioiosa. E’ il Cristo crocifisso e glorificato, che passa in mezzo ai suoi discepoli, per trascinarli insieme nel rinnovamento della sua resurrezione. E’ il culmine, qui in terra, dell’Alleanza d’amore tra Dio e il suo popolo: segno e sorgente di gioia cristiana, pegno per la Festa Eterna.

Paolo VI


Non separare mai preghiera e vita

I laici debbono utilizzare i nutrimenti spirituali (preghiera, liturgia, sacramenti) comuni a tutti i fedeli, in modo che soddisfacendo perfettamente gli obblighi del mondo nelle situazioni ordinarie dell’esistenza, non separino l’unione col Cristo dalla loro vita, ma crescano in questa unione compiendo i loro doveri secondo la volontà di Dio.

In questa maniera i laici progrediranno in santità con ardore e gioia, sforzandosi di superare le difficoltà inevitabili con prudenza e pazienza. Né la preoccupazione della loro famiglia, né le occupazioni temporali debbono essere estranee alla loro preghiera e alla loro spiritualità, secondo la parola dell’apostolo: “Tutto quello che Voi fate, in parole ed opere, fatelo in nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie per mezzo di Lui a Dio Padre”. (Col.3,17)

Una tale vita di preghiera esige un continuo esercizio di fede, di speranza e di carità.

Vaticano II
(Apostolato dei laici N.4)


Pregare insieme

La preghiera in comunità è un nutrimento importante. Una comunità che prega insieme, che entra nel silenzio e adora, si salda sotto l’azione dello Spirito Santo. Il grido che si alza dalla comunità è ascoltato da Dio in un modo tutto particolare. Quando si chiede insieme un dono a Dio, una grazia, Dio ascolta e ci esaudisce. Se Gesù ci ha detto che tutto quello che si domanderà in suo nome, suo Padre ce lo accorderà, a maggior ragione, io penso quando lo domanda una comunità.

Forse non siamo ancora abbastanza semplici, abbastanza bambini. Talvolta nelle preghiere comunitarie si gira un pò a vuoto. E’ un peccato che non si utilizzino abbastanza i bellissimi testi della Chiesa, che non si conosca meglio la Sacra Scrittura. E’ vero che qualche volta il testo preordinato forse perde un pò del suo sapore se viene utilizzato tutti i giorni. Ma anche quello spontaneo può perdere un pò del suo sapore. Bisogna trovare un’armonia tra i testi che la tradizione ci offre e la preghiera spontanea che sgorga dal cuore.

Jean Vanier
(La comunità,luogo di perdono e di pace)


Suggerimenti

  • La preghiera è uno dei tre tempi dei nostri incontri?
  • Essa si esprime in modi diversi: silenzio…, canti, musica…,gesti…,a partire da testi oppure in modo spontaneo… E’ un tempo forte a cui ognuno partecipa con quello che apporta e quello che vi trova?
10. Nella preghiera comunitaria ultima modifica: 1981-12-16T16:55:34+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.