Campeggio è…

…riunirsi a maggio-giugno e, viste le proporzioni (o meglio le sproporzioni) fra le tre componenti, dirci un pò sbigottiti: “Qui, se qualcuno non guarda giù, sarà difficile farcela”
…decidere, in luglio, che nonostante tutto si può e si deve partire. E si parte!
…rendersi conto, nel giro di poche ore, che vivere insieme 24 ore su 24 è un’esperienza completamente diversa dalle feste o dagli incontri prima sperimentati.
…capire che questa esperienza diversa ha le sue gioie, i suoi momenti sereni, distesi, ma presenta anche qualche momento difficile, di stanchezza, di tensione.
…sentire, durante l’Eucaristia, che in quel momento si è davvero tutti una cosa sola e allora anche le difficoltà, le tensioni, la stanchezza si attenuano, gli stati d’animo si ricompongono e, dopo il canto di chiusura, si ricomincia con nuovo spirito, con nuova lena.

Campeggio è…
…strillare con quelli che alle 9.30 del mattino dormono ancora, poiché hanno fatto le ore piccole la sera prima, cantando e chiacchierando intorno al falò
…fare un pò di ginnastica rieducativa
…inventare giochi, scenette, balli; realizzare lavori manuali ai quali i ragazzi contribuiscono con capacità, entusiasmo e fantasia
…fare il bagno nel lago, anche se l’acqua è gelida
…cercare itinerari accessibili con le poche macchine a disposizione
…sfidarsi a “rubamazzetto” o a “dama” dall’alba al tramonto
…pulire le stanze, i bagni, i corridoi (un po’ troppo lunghi per certi gusti!)
…far da mangiare (con sorprese a base di gnocchi, lasagne al forno, insalate di riso, zuppe inglesi, ecc. ecc.)
…apparecchiare e sparecchiare, lavare ed asciugare pile di piatti alte come torri di Pisa, con un sincronismo degno di una catena di montaggio
…cantare, cantare e poi cantare

Campeggio è…
…scoprire che tanti ragazzi, specie quelli degli altri gruppi a cui ci si limitava forse a dire qualche parola, non conoscendoli bene, hanno qualità insospettate, che riescono a rivelarsi soltanto nella quotidianità del rapporto, nell’ascolto affettuoso nella naturalezza del manifestare i sentimenti reciproci
…trovare qualche momento per una “verifica” o per riflettere su temi essenziali per la formazione di ognuno
…aspettare, orologio alla mano, gli arrivi “estemporanei” di Pierangelo, col suo furgoncino carico carico di…ragazzi, amici, genitori in visita. E veder arrivare e partire amici che rubano qualche giorno alla preparazione di esami, o che fuggono dall’ufficio il venerdì sera per non perdere un’ora dei week-end di Maderno
…forse aver dato, e certamente aver ricevuto qualcosa dai ragazzi, genitori ed istitutici degli altri gruppi, estranei a F.L., che si è avuto occasione di conoscere e frequentare
…non accorgersi che i giorni volano e quando finisce il turno chi parte se ne va con tanta nostalgia, con il desiderio esplicito di ritornare l’anno prossimo e magari ci scappa anche una lacrimuccia (una, si fa per dire!)

Campeggio è…
…ritrovarsi a Settembre e pensare che effettivamente “lassù qualcuno ci ama!”

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.27, 1981

Campeggio Fede e Luce: un’avventura di vita e comunità ultima modifica: 1980-12-16T16:20:34+00:00 da Redazione