San Cirillo
Tutto si è trasformato nel giro di poco tempo: S. Cirillo si è incontrato per la prima volta a Settembre.
La gioia, l’amicizia, la semplicità creatasi in quell’incontro, ha fatto sentire in noi la necessità di rincontrarci molto presto.
Nella vita del gruppo ci siamo resi conto della difficoltà di inserimento delle persone nuove, di quelle famiglie, di quei giovani, che per la prima volta sono venuti o solo affacciati, alcuni per sentito dire di Fede e Luce, altri per sola curiosità. Ora come comportarci?
È difficile, ma nello stesso tempo è anche facile, perché in noi esiste quell’amore, quella gioia di stare insieme, di camminare insieme con semplicità
Santa Silvia
In totale formiamo una famiglia di circa 60 persone.
Non abbiamo gravi problemi di convivenza, aiutati in questo, dalla presenza di molti bambini sia handicappati che amici.
Come in una famiglia, i componenti Fede e Luce. S.Silvia hanno tutte le età: dai 2 anni ai… Per noi questa caratteristica ha portato, in questo I° trimestre, molta vivacità, serenità, mescolata, a volte, da pianti, urla, “cagnara”.
Gli episodi vissuti in questo trimestre hanno dato una maggior unità al gruppo.
Ci siamo accorti che avere degli scopi precisi e concreti aiuta molto la vita insieme: ognuno ha dato prova di sapere fare qualcosa di bello per tutti con spirito di servizio e silenziosamente.
Il ritrovarsi qualche volta a gruppetti nelle famiglie ha dato il risultato che ci eravamo proposti: “vivere la Comunione” a contatto diretto e in semplicità. Il timore di essere invadenti, di non avere il tono giusto, di non sapere “pregare” in modo semplice ci ha un po’ bloccati. Vogliamo continuare, certi che per ‘imparare a pregare insieme abbiamo molta strada da fare.
San Gioacchino
Ci sembra importante sottolineare il fatto che qualunque attività del gruppo non può esistere se non c’è una équipe affiatata e desiderosa di lavorare con gioia. Quest’anno lo sforzo iniziale è stato quello di creare una équipe di responsabili del gruppo che imparasse piano piano che cosa vuol dire l’unità, la fedeltà all’impegno preso, l’ascolto reciproco, l’imparare a pregare insieme, la creatività, la precisione nel rendere conto….
Mi sembra che in questo senso il cammino intrapreso sia buono, e anche ne per ora la maggior parte dell’equipe è formata di amici giovani, penso che piano piano sarà possibile coinvolgere più genitori, o amici adulti ed invitarli a prendere maggiori responsabilità e portare il loro prezioso contributo di esperienza.
San Paolo
Punto saliente di questo trimestre è stato l’incontro con il Papa, il quale si è soffermato con tutti i gruppi dell’oratorio, anche con il nostro gruppo “Hands Out”: viva commozione e da parte del Pontefice e da parte dei componenti del gruppo.
Villa Patrizi
Il nuovo gruppo Villa Patrizi è composto da circa 90 persone con una presenza media agli incontri di circa 70. Il risultato più immediato che il Gruppo deve raggiungere è quello della conoscenza più profonda di tutti i componenti per poter realizzare l’unità del Gruppo che è premessa indispensabile per iniziare una vita in comune.
Negli incontri, oltre ai momenti di preghiera ed allegria spensierata, sono previste attività per tutti allo scopo di evitare isolamenti e disinteresse o nello stesso tempo cercare di far sentire ad ognuno l’utilità e la responsabilità dell’impegno personale per il cammino del Gruppo.
San Giuseppe
In questo primo trimestre abbiamo cercato soprattutto di conoscerci meglio e abituarci ad essere “in pochi” rispetto al grande numero di persone dell’anno scorso: ci siamo incontrati due volte a Villa PAtrizi ed una alla casetta (prima esperienza del genere per molti) e due o tre volte nelle famiglie.
I previsti incontri di preghiera (uno o due al mese) sono stati abbastanza disertati e si son limitati a molte risate. Alcuni desidererebbero ritornare al grande gruppo. Per i prossimi mesi cercheremo di camminare insieme abbiamo iniziato aprendoci di più verso la Parrocchia (che sembra ben disposta ad accoglierci), tenendo fede agli incontri di preghiera e soprattutto dando il maggiore spazio possibile ai piccoli incontri nelle famiglie.
Milano
A Milano attualmente esistono due gruppi Fede e Luce.
Il primo si compone di un centinaio di persone, è nato circa tre anni fa e trova ospitalità per le sue feste mensili nel salone della parrocchia di S. Giuseppe della Pace. La parrocchia ci ha aiutato all’inizio segnalando alla comunità la nostra iniziativa, dandoci così modo di avviare le prime conoscenze.
Ultimamente il numero dei partecipanti è aumentato a tal punto da rendere possibile una divisione.
Alcuni amici che abitano in un’altra zona di Milano sono infatti riusciti ad organizzare nella loro parrocchia dei SS. Silvestro e Martino il secondo gruppo Fede e Luce.
Gli incontri si svolgono all’incirca così: ogni secondo sabato del mese c’è la festa che viene spesso sostituita nella bella stagione da gite fuori città; ogni quarto sabato invece, nel salone della parrocchia di S.Maria di Lourdes si passa un pomeriggio dedicandolo a lavori di gruppo.
Tutti i mercoledì sera ci si ritrova, poi in casa di qualcuno. In genere una serata è riservata a qualche tema proposto dai genitori, le altre tre alternativamente alla preghiera e all’approfondimento di una pagina biblica, suggerita dalla famiglia che ci ospita.
Frequenti sono anche i contatti personali tra i partecipanti al gruppo per aiutarci scambievolmente.
Alla festa ci si incontra in un clima molto bello. Forse perché in quelle ore che si passano insieme affiora quel po’ di speranza che ognuno di noi ha nel cuore.
Questo non ci fa certo dimenticare la presenza inquietante di tanti problemi e a volte di tanta sofferenza.
Ci rende più che mai consapevoli delle poche possibilità che abbiamo di aiutarci, ma nello stesso tempo ci invita a cercare tutte le strade a nostra disposizione per non tradire quella piccola speranza che abbiamo visto in noi e nei nostri amici.
Don Pierangelo che già dopo il Pellegrinaggio di Assisi aveva deciso di darci una mano, ora che siamo in tanti fa tutto il possibile per aiutarci ma, se dovesse come ci auguriamo, formarsi un altro gruppo, sarà necessario e lo speriamo vivamente, che qualche altro sacerdote riesca a sentire l’urgenza e l’importanza di questa chiamata.
Con questa speranza, che sappiamo anche vostra, salutiamo voi, cari amici romani e gli amici di Cuneo, di Parma, di Genova ecc..
Cuneo
Sono Marcella del Gruppo Fede e Luce di Cuneo e vi racconto a nome di tutti una bella giornata che abbiamo vissuto insieme, nel nostro ultimo incontro di festa, domenica 7 gennaio. La parrocchia di Confreria che ci ha ospitati, ha messo a disposizione un locale dove c’era addirittura un (mini) palco; festeggiata per l’occasione, era la Befana (e molte fra le presenti), rappresentata degnamente da Teresin’ Arneodo.
La Messa è stata il punto forte d’inizio insieme al nostro “don” Gianni e attraverso il presepio allestito, abbiamo imparato a vedere e riconoscere Gesù Amore e a considerare un po’ l’importanza vera dei giorni appena trascorsi, perché tutta la nostra vita sia una festa continua.
Più tardi, nel salone, ci siamo trovati in tanti: bambini, genitori, amici vecchi e nuovi e tre simpaticissimi clown, che ci hanno fatto cantare e divertire. Ed ecco subito dopo delle scenette, preparate dal gruppetto che si ritrova al sabato, in cui i bambini facevano da protagonisti nella “filastrocca del buonumore”. La storiella, rappresentata con grandi disegni, stabiliva un susseguirsi di colorati fiorellini che danzavano, ad un bel trenino con in testa Mariangela che faceva da locomotiva (con un po’ di fatica perché il teatro era stretto, ma nessun vagone è stato sganciato). Dopo il girotondo, han fatto scena i burattini, dei piccoli perfetti soldati, e relativi feriti di guerra, e tanti, tanti confetti hanno quasi seppellito il pubblico con le mani in fiamme a furia di applaudire.
Grandi maglioni e poi… la protagonista!! La Befana, che balla a tutto ritmo, con la scopa e il sacco pieno delle famose calze mangerecce, distribuite a tutti!!! Segue l’assalto a dolci e dolcetti, che sono spariti come per incanto. La festa è continuata fra i canti e l’allegria generale; gli ultimi a far baldoria sono stati considerati volontari alle pulizie…
Ma anche se il pomeriggio era trascorso troppo in fretta, qualcosa ci è rimasto: una grande gioia.