Giuseppe Vico, docente di pedagogia sociale all’Università Cattolica di Milano, delinea nel suo libro “Lo svantaggiato: quale educazione?” (Vita e Pensiero, !77)) una fenomenologia delle varie problematiche che investono oggi la scuola e la società circa le tematiche degli svantaggiati e disadattati.

Al di sopra della polemica quotidiana circa l’inserimento e l’integrazione dello svantaggiato nella scuola e nella società, Vico, coglie nella realtà concreta di coloro che operano effettivamente in tal senso le condizioni di partenza per l’attuazione di una nuova realtà educativa, dalla quale dovrebbero scomparire aggettivi quali “diverso” e “normale” per dar vita ad un incontro di esperienze di nuove disponibili

Il discorso sì propone la prospettiva del maggior sviluppo possibile della personalità dello svantaggiato, affrontando a tal fine i problemi specifici quali l’apprendimento; la socializzazione, la comunicazione, il gioco, il tempo libero, l’inserimento professionale.

L’Autore indica prospettive molteplici, più che fornire soluzioni del problema poiché queste vanno oltre i compiti della pedagogia e dell’educazione e coinvolgono l’intera società, impegnandola a livello di strutture, di disponibilità e di ideali.

Il volume è corredato di una ricca bibliografia riguardante i problemi di pedagogia speciale.

Questo articolo è tratto da:

Insieme n.20, 1979

Letture consigliate: Lo svantaggiato: quale educazione? ultima modifica: 1979-03-16T16:00:34+00:00 da Redazione

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