Per capire cos’è un sacramento bisogna notare due cose:
Dio è Dio
Noi siamo uomini
Come fa Dio a parlare agli uomini per mostrare loro il suo amore, per “toccarli”, per accompagnarli, per essere concretamente e visibilmente con loro?
Dio ha bisogno di darsi un corpo delle mani, degli occhi, una bocca, per poter “toccare” gli uomini. Dio si serve di cose concrete e visibili del nostro mondo per manifestare, per mostrare il suo amore verso di noi.
Queste cose sono dei “segni”.
Così Dio “si serve” del corpo umano, storico e concreto di Gesù, per mostrare agli uomini il suo amore. Il corpo di Gesù, le sue mani, il suo sguardo, le sue attività, le sue parole, sono il primo modo col quale Dio ci visita e ci tocca concretamente.
Così si può dire che Cristo è il “sacramento” dell’amore di Dio
Così la Chiesa, cioè noi tutti cristiani, siamo come il prolungamento del corpo di Cristo, anzi siamo il corpo di Cristo, per mezzo del quale Dio, oggi, mostra concretamente il suo amore. Io cristiano, e noi tutti siamo il cuore, le mani, la bocca, gli occhi di Dio per gli altri. Si può dire che siamo il “sacramento” dell’amore di Dio.
Così nella Chiesa alcuni gesti umani concreti sono stati scelti per esprimere concretamente l’amore di Dio: l’acqua versata, il pane e il vino distribuiti, le parole del sacerdote, l’imposizione delle mani, l’unzione con l’olio santo…
Questi segni visibili e concreti sono il mezzo pratico col quale Dio, oggi, nella Chiesa, manifesta il suo amore per noi. Per questo si chiamano “sacramenti”, “segni efficaci”.
Questi sacramenti della Chiesa non si possono capire al di fuori del grande sacramento che è la Chiesa, la quale non si può capire al di fuori del primo sacramento dell’amore di Dio, cioè Cristo.
Così, mi sembra, si possono capire queste parole del Concilio Vaticano II:
“Il Signore… fondò la sua Chiesa come sacramento di salvezza ed inviò i suoi Apostoli nel mondo intero… Pertanto la missione della Chiesa si esplica attraverso un’azione tale, per cui essa, in adesione all’ordine di Cristo e sotto l’influsso della grazia e della carità dello Spirito Santo, si fa pienamente ed attualmente presente a tutti gli uomini e popoli per condurli con l’esempio della vita, con la predicazione, con i sacramenti e con i mezzi della grazia, alla fede, alla libertà ed alla pace di Cristo, rendendo loro facile e sicura la possibilità di partecipare in pieno al mistero di Cristo.
Poiché questa missione continua, sviluppando nel corso della storia la missione di Cristo, inviato appunto a portare la buona novella ai poveri, è necessario che la Chiesa, sempre otto l’influsso dello Spirito di Cristo, segua la stessa strada seguita dal Cristo, e la strada cioè della povertà, dell’obbedienza, del servizio, e del sacrificio di se stesso fino alla morte, da cui poi, risorgendo, uscì vincitore”.
Ad Gentes, 5
Da questo modo di vedere possiamo trarre una conseguenza primordiale riguardo alla nostra situazione: nel sacramento (Cristo, Chiesa e sacramenti) è sempre la azione di Dio che è il “motore” di tutto. È sempre Dio che ha l’iniziativa di tutto.
Così, a proposito dei sacramenti per gli handicappati mentali, Mgr Boillon diceva già nel 1973: “I sacramenti sono atti di Cristo stesso, compiuti dal ministro della Chiesa. L’essenziale, nella celebrazione del sacramento, non è ciò che fa l’uomo: basta che lui sia accogliente nella misura delle sue possibilità.”
In un prossimo articolo vedremo come questo modo di capire cos’è un sacramento, ci permette di capire meglio il senso dell’Eucaristia e della comunione.
Michel Charpentier, Vito Palmisano, 1977
PS: Alle persone che avvicinano i ragazzi per portar loro il messaggio di Cristo, queste riflessioni mi sembrano essenziali e dovranno essere approfondite nella preghiera.
“Siamo il corpo di Cristo, per mezzo del quale Dio, oggi, mostra concretamente il suo amore”.
Allora le nostre parole saranno quelle di Cristo e noi le ritroviamo nel vangelo; i nostri atti saranno pieni di bontà e amore come quelli di Cristo che passava facendo del bene a tutti: il nostro cuore sarà come quello di Cristo.
Se abbiamo compreso questo non ci sarà difficile trovare il modo di entrare in contatto con queste anime in cui Dio Trinità è presente, in cui lo Spirito è in attesa di un nostro gesto, di una nostra parola per risponderci.
Il segreto è di ascoltare. Cristo, di farlo vivere in noi e allora, anche se non abbiamo fatto corsi di teologia, sapremo essere sacramento dell’amore di Dio.
Suor Maria Ida, 1977
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.12, 1977