E invece, da lì è nata un’amicizia con la mamma di Xavier, con lui stesso (anche se ha saputo scrivermi con calligrafia incerta solo “viva Roma”), con tanti altri di cui Madame Bonnarme parla, di cui io le racconto.
La vita di Xavier, dei suoi fratellini, del suo villaggio, come i nostri incontri di Fede e Luce sono i nostri argomenti. Christophe, Jean-Paul, Marie Christine sono nomi che hanno ora un volto palpabile per me, come Rosina, Roberto, Carla, Mirella e Enrico sono una presenza concreta in quell’angolino di Francia.
Le nostre feste somigliano alle loro, le nostre merende ai loro pic-nic, la nostra allegria alla loro gioia, la nostra tristezza alle loro lacrime.
In tutti, forse, man mano che ci conosciamo di più il nostro cuore diviene un pochino più profondo, trova un pochino di spazio e di amore in più per l’uno vicino come per l’altro lontano, conosciuto o sconosciuto, per essere maggiormente tutti un po ‘ più uniti, tutti un po’ più insieme.
– Maria Grazia, 1976
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.9, 1976