Com’è andata  l’ultima Festa della Luce?

Chi fosse arrivato dai Frères prima che la festa iniziasse poteva credere di assistere ad un film, uno di quei vecchi film di Chaplin dove tutti corrono come trottole, tutti si affannano girando su se stessi… Rotoli di carta igienica di qua, giornali e stracci da un’altra parte… Strani pseudo-vestiti di carta colorata, bandiere da far invidia a una squadra navale…

Chi montava drappi dietro l’orchestra, chi provava – a toni altissimi – gli strumenti musicali, chi stava semplicemente impalato a “far da cartello” per il parcheggio, il tutto mentre gli ospiti già iniziavano ad arrivare portando… il loro contributo d’ordine!

Francamente ero un pò scettica che da tutta quella cagnara potesse nascere un pomeriggio di sana allegria, vissuto in amicizia e fratellanza, ognuno al servizio di tutti gli altri!

Invece il prodigio è avvenuto: al rullo dei tamburi… (il canto melodioso dell”Alleluia!) una girandola di nastri multicolori ha iniziato la trasformazione.

Da un lato, un angolo della vecchia Siena il 16 agosto: dei cavalli un pò azzoppati – correvano solo con due gambe! – erano montati da fantini pieni di brio e… un pò sovrappeso (F. “stazza” modestamente ben 29kg e A. con lei sulle spalle non sembrava affatto una libellula!). L’oca, la chiocciola, la lupa, il bruco, l’onda, la torre, il drago, l’aquila… le contrade del Palio avrebbero invidiato i nostri bei costumi frutto di tante sere passate in compagnia di forbici, colla e spillatrice.

Da un’altra parte una “bisca non-clandestina” ed il suo mercante in fiera vivente, con tanti soldoni in posta, profumati di cioccolata e caramelle: la suspence che si respirava nell’aria prima di estrarre la carta vincente era la stessa di San Remo o Montecarlo. Mancava solo il tappeto verde…

Un altro momento alquanto divertente è stato quando per una volta ci siamo seduti tutti e le mamme sono scese loro in campo per farci divertire o quando, al momento della merenda, papà, nonni, zii, sacerdoti non hanno disdegnato di mescolarsi a noi con enormi cappelloni bianchi da cuoco per servire ciambelloni e aranciate.

Immaginatevi delle gentili signore con zoccoloni, grembiulaccio ed un telone in testa pieno di giornali, a dover correre senza tappezzare di giornali l’asfalto: c’era da reggersi la pancia per le risate a vederle gareggiare così, ansimare a metà percorso, e contendersi la vittoria peggio dei propri figli!

Oppure vedere il compassato ingegnere, il proprio capoufficio non saper tenere in equilibrio un piatto con poche fette di torta o versare l’aranciata a un palmo dal bicchiere!

Qua e là, a momenti, la grande orchestra – grandi e piccoli e quasi lattanti con strumenti che andavano dalla “signora” chitarra elettrica alle “maracas” un tempo barattoli del Vim – invitava a prendere un minuto di calma; era allora il momento del canto tranquillo, del “Se sei felice” mimato tutti insieme, anche da chi per seguire un ragazzo che si allontanava un po’ troppo spesso ha partecipato alla festa solo in modo apparentemente marginale.

Ma è stata solo apparenza. Tutti grandi e piccoli, di Roma o venuti da lontano ognuno con il nostro fardello più o meno pesante, ci siamo sentiti al centro della festa, al centro di questa corrente di amicizia che passava da una mano all’altra nel cerchio dell’anaconda.

Siamo rientrati a casa forse un pò stanchi ma felici. Per un pomeriggio ci eravamo sentiti tutti uguali, a ognuno il sole aveva riservato la parte di calore necessaria «ad accendere una piccola fiammella di speranza, e questo Istituto che con tanta semplicità ci ha accolto sta a dimostrare che piano piano il nostro modo di gioire contagia gli altri e chi ci ha visto una volta è pronto a riaprirci le porte.


Sabato 28 marzo 1976

Pomeriggio a Villa Patrizi alcuni amici romani hanno accolto i rappresentanti di Cuneo, Piacenza, Parma, Salerno convenuti a Roma per partecipare alla festa del 29, Abbiamo avuto uno scambio amichevole di idee, proposte, relazioni di quanto viene fatto in queste città nello spirito di Fede e Luce.

Gli amici di Vercelli non hanno partecipato a questo incontro perché impegnati in quei giorni ad un lavoro di sensibilizzazione a livello parrocchiale.

Domenica 23 maggio 1976
I gruppi romani sono invitati all’Istituto Nazareth per un pomeriggio ‘INSIEME”.

ore 15:30 Accoglienza
ore 16:00 Filmini e fotografie della Festa del 29 marzo.
ore 17:00 Merenda
ore 17:30 Questionario che) verrà inviato anche ai gruppi fuori Roma)
ore 18:00 Messa
ore 19:00 “Pesca”: per tutti un piccolo premio e per 8 fortunati, 8 biglietti per…

Parma dove dal 3 al 6 giugno verrà accolto un foyer aell’Arche di Trosly.
In programma tra l’altro:
Sabato 5 pomeriggio : Incontro con la Chiesa di Parma
Domenica 6 mattina : Messa in Cattedrale (presieduta dal Vescovo)
Domenica 6 pomeriggio: Festa Fede e Luce

O Signore,
facci conoscere la gioia
ai veder contento chi ci è vicino,
perché gli abbiano ceduto il posto più comodo, la parte più ambita,
perché gli abbiamo dato una mano nel suo lavoro; perché gli abbiamo voluto veramente bene.

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.9, 1976

Notiziario Fede e Luce: il resoconto dell’ultima “Festa della Luce” e altre notizie dal movimento ultima modifica: 1976-05-20T18:01:34+00:00 da Redazione

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