Cosa vedi, tu che hai cura di me; cosa vedi?
Quando mi guardi, che cosa pensi – tu?
Una vecchia signora brontolona, un po’ pazza,
Lo sguardo assente… non del tutto in sé,
Che sbava quando mangia e non risponde mai,
Che, quando con voce decisa tu dici: “prova”
Sembra non prestare alcuna attenzione a ciò che fai
E non cessa di seminare scarpe e calze quà e là,
Che, docile o no, ti lascia fare come vuoi
Il bagno e i pasti, per occupare la lunga giornata grigia.
È questo che pensi?: È questo che vedi?
Allora apri gli occhi, non sono io,
Voglio dirti chi sono, seduta qui, così tranquilla,
Cambiando posto a un tuo comando, mangiando quando vuoi,..
Sono l’ultima di dieci figli, con un padre, una madre,
Fratelli e sorelle che si vogliono bene,
Fanciulla sedicenne, con le ali ai piedi,
Sognando di incontrare presto il suo innamorato …
Sposa a 20 anni, il mio cuore esulta di gioia
Al ricordo delle promesse fatte in quel giorno.
Ho 25 anni, adesso, e un bambino tutto mio
Che ha bisogno di me per costruirgli una casa.
Donna di 30 anni, il mio bimbo cresce in fretta,
Siamo legati l’uno all’altra da legami eterni.
Quarant’anni, tra breve non sarà più qui,
Ma un uomo, vicino a me, veglia su me.
Cinquant’anni: di nuovo intorno a me dei bimbi,
Abbiamo di nuovo dei figli, io ed il mio amato.
Poi, i giorni neri – mio marito muore,
Guardo verso il futuro tremando di paura,
Ii miei figli sono occupati ad educare i loro
E penso agli anni e all’amore conosciuto,
Sono vecchia, ora, e la natura è crudele
Giacchè si diverte a far passare la vecchiaia per pazza.
Il mio corpo se ne va, grazia e forza mi abbandonano
E là dove avevo un cuore c’è ora una pietra,
Ma in questa vecchia carcassa, la fanciulla dimora
Il cui vecchio cuore si gonfia senza posa.
Ricordo le gioie, ricordo le pene
E la mia vita, di nuovo, rivivo ed amo.
Ripenso agli anni troppo brevi, e troppo in fretta trascorsi,
E accetto questa realtà implacabile che nulla può durare.
Allora, apri gli occhi, tu che hai cura di me, e guarda,
«Non la vecchia stizzosa e brontolona. Guarda meglio.
Tu mi vedrai!
Poema trovato tra le cose di una vecchia signora irlandese morta in un ospedale geriatrico (Settembre, 1976)
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.10, 1976