Abbiamo approfittato del lungo ponte di San Giuseppe e siamo partiti in sedici dai 10 agli 80 anni (una vera Arche!) con pacchi, pacchetti, carrozzella, flauto e chitarra per andare a conoscere la famosa Marzocca. Famosa? Non tanto in verità: non la si trova nemmeno sulla carta geografica ma… è la nuova parrocchia di Padre Danilo!!
Ci siamo divertiti un mondo, abbiamo portato un turbine di vita nel grande convento dei Padri Redentoristi che in quei giorni hanno desiderato invano un pò di quiete, magari solo notturna, ed abbiano potuto constatare quanto sia possibile la amicizia, la vita in comune se ricercata con semplicità e spontaneità.
C’era chi stava in cucina a lavorare per tutta la truppa, chi trasportava sedie a letti da un piano all’altro, chi lo avresti detto impegnato a leggere il breviario tanto era assorto (ma poi ti accorgevi che ripassava l’orario ferroviario!) e chi stava semplicemente intorno al letto di Carla che ha avuto la bella idea di prendere la febbre, a far baldoria con tutti i ragazzini del paese.
Non abbiamo fatto nulla di eccezionale eppure… abbiamo passato 3 giorni eccezionali! Perché eravamo tutti insieme, ci sentivamo uniti; sullo stesso piano.
Abbiamo avuto il sole e la pioggia, il caldo e il freddo, siamo andati in giro per il paese, abbiamo raccolto conchiglie sulla spiaggia e fatto indigestione di paste con la panna (vera specialità del luogo!).
Abbiamo cantato a perdifiato per la delizia dei Padri, dei bambini della parrocchia, degli abitanti tutti e… dei
nostri compagni di treno, non pochi dei quali, si ricorderanno per vario tempo di questa specie di folgore chiamata Fede e Luce.
Siamo tornati stanchi? Qualcuno forse un pochino, la maggior parte no. Ma tutti pronti a ricominciare; magari con qualche amico in più!
La comunità di San Gioacchino, 1976
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.9, 1976